“Ribadisco che l’aver chiuso i bilanci in pareggio, e senza influire sul livello dei servizi erogati, in un anno, il 2012, caratterizzato da una riduzione del livello di finanziamento per effetto della spending review (l.135/2012) e in cui siamo stati devastati dal terremoto, è motivo di grande soddisfazione. Ricordo che questo risultato è stato certificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Mi pare anche evidente come non esista alcuna diretta connessione tra questo risultato e l’esposizione debitoria delle Aziende sanitarie” Così inizia la replica dell’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti al presidente di Assobiomedica nazionale Stefano Rimondi che in una nota di qualche giorno fa lamentava l’impossibilità di condividere la soddisfazione per il pareggio di bilancio in quanto, affermava “la situazione debitoria dell’Emilia-Romagna continua ad essere estremamente grave” lamentando inoltre il mancato pagamento da parte delle Aziende sanitarie di fornitori di aree terremotate, malgrado l’impegno in tal senso della Giunta regionale.
“Per supportare le imprese colpite dal sisma del maggio dello scorso anno, la Giunta regionale – ha detto Lusenti – ha deliberato, una settimana dopo la scossa del 29 maggio, una erogazione straordinaria di 150 milioni di euro alle Aziende sanitarie proprio per permettere loro di pagare i fornitori di aree terremotate. Le Aziende sanitarie hanno dato priorità a questi pagamenti da subito e tutte le fatture esigibili emesse dalle ditte colpite dal sisma, impegnate nell’assicurare la ripresa e il mantenimento dell’attività imprenditoriale, sono state pagate”.
Riguardo poi alla situazione debitoria, Lusenti ha precisato che essa “è conseguenza dei flussi di cassa determinati dall’andamento dei crediti, della liquidità e dei debiti”.
“In qualunque settore produttivo – ha aggiunto – un’impresa economicamente ‘sana’, cioè in grado di produrre utili, può trovarsi in una situazione di sofferenza finanziaria, determinata dal mancato incasso dei propri crediti oppure dall’effettuazione di investimenti non adeguatamente finanziati”.
E il Servizio sanitario regionale, ha ricordato l’assessore, vanta significativi crediti verso lo Stato, oltre 350 milioni a fine 2012.
“La carenza delle risorse per il funzionamento del sistema e per sostenere gli investimenti – ha detto Lusenti - è stata da tempo rappresentata dalla Conferenza delle Regioni. Queste criticità, peraltro, sono comuni alla maggior parte delle Regioni italiane, tant’è che il ritardo nel pagamento dei fornitori di beni e servizi rappresenta una questione di rilevanza nazionale. Noi – ha aggiunto – consideriamo un impegno prioritario abbattere i tempi di pagamento, siamo più volte intervenuti con stanziamenti straordinari e i tempi di pagamento si sono ridotti a fine 2012 a 230 giorni per i beni e 199 giorni per i servizi (non 270 giorni come sostenuto dal presidente di Assobiomedica).
Lusenti ha poi ricordato che il Governo, con il decreto legge dello scorso 8 aprile, è intervenuto sul problema dei debiti della Pubblica amministrazione e, con il primo provvedimento attuativo del 17 aprile, con specifico riferimento alla spesa sanitaria, ha messo a disposizione 5 dei 14 miliardi previsti per il biennio 2013-2014. All’Emilia-Romagna spetteranno circa 423 milioni di euro, che la Regione utilizzerà per saldare le passività maturate al 31 dicembre 2012, con priorità per i debiti più datati. E’ poi previsto, entro novembre, il riparto definitivo dei restanti 9 miliardi.
“Mi stupiscono le affermazioni di Rimondi – ha concluso Lusenti – anche in considerazione dell’incontro che abbiamo avuto qui in Assessorato il 18 aprile scorso quando le associazioni imprenditoriali del comparto sanità (Farmindustria, Assobiomedica e Confindustria) hanno apprezzato l’approccio sviluppato dalla Regione, riconosciuto in grado di fornire risposte concrete alle imprese del comparto”.