Revisione della delega sulle imposte regionali, risorse aggiuntive per compensare i tagli della manovra estiva del Governo, definizione dei Lea e del Lep (livelli essenziali delle prestazioni che gli Enti locali devono garantire ai cittadini), autonomie municipali e Regioni autonome. Sono questi i cinque punti che secondo i rappresentanti regionali restano irrisolti nel decreto sulla fiscalità regionale proposto dal Governo.
Dunque, il Governo vuole accelerare l’iter del decreto, ma secondo le Regioni restano ancora grandi problemi da risolvere. Tra questi i Lea, fermi alla definizione precedente a quella varata dal ministro Livia Turco, cancellati all’indomani dell’insediamento del Governo Berlusconi. La definizione dei Lea e dei Lep, ha spiegato Vasco Errani, è essenziale “per stabilire il fabbisogno, cioè le risorse che vengono fiscalizzate alle Regioni. Bisogna sapere quali sono i servizi che vanno garantiti ai cittadini per quello che riguarda sanità, pubblica istruzione, assistenza e trasporto pubblico locale, perché la delega prevede che questi servizi, a costi standard, devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”.
Commentando l’incontro appena concluso Errani ha dichiarato: “Il Governo ha dato disponibilità al confronto, ha detto che è pronto a valutare le nostre questioni”. Alcune modifiche potrebbero dunque essere introdotte già prima dell’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei ministri, che dovrebbe realizzarsi giovedì prossimo.
“Dobbiamo renderci conto che stiamo realizzando una riforma epocale per il nostro Paese, non una riformetta” ha sottolineato Formigoni, secondo il quale è essenziale la “connessione tra decreto e manovra; la manovra è ormai alle nostre spalle ma il Governo deve trovare risorse aggiuntive”.
E.A.