Sono stati scelti e resi noti i nomi dei 7 manager che guideranno le Aziende sanitarie e ospedaliere rimaste senza direttore generale. La Giunta regionale, su proposta del presidente
Roberto Maroni, di concerto con il vice presidente e assessore alla Salute,
Mario Mantovani e (per quanto riguarda le Asl) con l'assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato
Maria Cristina Cantù, ha affidato loro l’incarico che non potrà superare i 12 mesi.
Ai vertici dell'ospedale Niguarda di Milano, dopo il trasloco di Walter Bergamaschi alla direzione generale della Sanità lombarda, arriverà
Marco Trivelli, che è già stato direttore amministrativo dell'ospedale. Si è scelto di procedere con una promozione interna alla stessa azienda nel caso di
Stefano Taborelli, nominato commissario dell'Asl di Varese, e di
Ezio Belleri, direttore amministrativo degli Spedali civili di Brescia, che ora ne diventa commissario.
Simona Bettelini resta a Monza: lascia il posto di direttore sanitario dell'Asl di Monza e Brianza e diventa commissario all'ospedale San Gerardo. Anche l'Asl brianzola ha il suo manager temporaneo:
Matteo Stocco (dal Niguarda). All'Asl di Sondrio arriva
Paolo Grazioli, mentre la guida dell'azienda ospedaliera Valtellina e Valchiavenna, il cui dg è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta su presunti casi di corruzione, viene affidata a
Giuliano Pradella, medico ed ex assessore alla Protezione civile della Provincia di Sondrio.
Pronta è arrivata anche la replica dell’opposizione che non ha gradito le nomine. "La giunta Maroni ha deciso di mantenere il metodo della spartizione per i vertici della sanità", sostengono
Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd in Regione Lombardia, e G
ian Antonio Girelli, responsabile Sanità del Pd lombardo. "La sanità lottizzata per partiti e per correnti ha già dato pessimi frutti - osservano in una nota - e sorprende che la si voglia perpetuare. La nostra proposta è già sul tavolo: abbiamo messo a disposizione un progetto di legge per cambiare la modalità di nomina, con l'introduzione di una commissione indipendente che valuti i curriculum senza influenze dalla politica. Se c'è la volontà politica di cambiare metodo, il consiglio regionale la può approvare in tempo per le nomine di dicembre".