C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula "rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i malati terminali”.
Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari. Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.
L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli Hospice a far fronte a pesanti perdite”.
“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.
La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450 volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di attività di raccolta fondi”.