Al termine dell’incontro al ministero dell’Economia per discutere la bozza di decreto legislativo sulla fiscalità regionale, Vasco Errani ha rilasciato solo pochi commenti. Alla riunione di ieri hanno partecipato per il Governo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli e il ministro delle Riforme Umberto Bossi, mentre per la parte regionale insieme ad Errani c’erano anche Roberto Formigoni, Michele Iorio e Vito De Filippo. Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni si è trattato solo di “un primo incontro per definire il percorso e per presentare le nostre proposte che riteniamo fondamentali”, sottolineando che sarà necessario sviluppare un “confronto serrato” con il Governo, per il quale c’è tempo fino al 31 dicembre.
“Siamo per la piena applicazione del federalismo” ha ribadito Errani, aggiungendo però che il federalismo fiscale non può né condurre ad un’Italia divisa in due, né costringere gli enti locali a imporre tasse aggiuntive per garantire gli stessi servizi di oggi”.
Al giudizio sulla bozza di decreto relativo alla fiscalità regionale si intreccia quello sul decreto, ricevuto ufficialmente dalle Regioni nella mattinata di ieri, sui costi standard in sanità
(vedi articolo correlato a fondo pagina).
Tre le fondamentali ragioni di critica esposte da Errani. La prima ribadisce il giudizio negativo sulla manovra economica estiva, che riduce le risorse assegnate alle Regioni per la sanità. Per Errani poi “i Lea debbono essere determinati insieme ai costi standard” e “nel definire i costi standard occorre valutare l’appropriatezza non solo sulla base dei bilanci”.
Per un giudizio più articolato, però, occorrerà aspettare giovedì prossimo, giorno nel quale è stata convocata una Conferenza dei presidenti dedicata a questi temi.
E.A.
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