"Se è vero che medici e infermieri si lamentano perchè sono stanchi e malpagati nel confronto con gli stipendi in Europa, come emerge dal rapporto stilato da Enpam-Eurispes nell'area Ocse, anche i profili delle 18 professioni sanitarie in Italia sono trascurati e discriminati: il governo infatti sistematicamente distingue tra "figli e figliastri", quando si tratta di riconoscere indennità che spetterebbero a tutti i profili che lavorano in prima fila nelle Asl e negli ospedali e anche nel settore accreditato”. Così
Franco Ascolese presidente dell'Ordine delle professioni sanitarie Tsrm Pstrp di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta alla luce delle anticipazioni di stampa sulla legge di Bilancio al vaglio del governo da approvare entro Natale in cui, all'articolo 63 della Manovra finanziaria 2025, il comma 2-bis garantirebbe un'imposta sostitutiva sul reddito delle persone fisiche e sulle addizionali regionali e comunali per il lavoro straordinario, pari al 5%, con un vantaggio in busta paga assicurato solo agli infermieri escludendo, di fatto, tutti gli altri professionisti sanitari.
“Abbiamo sollecitato, e la Federazione nazionale vi ha dato seguito con una lettera inviata in queste ore al Governo da parte della presidente della Federazione nazionale degli Ordini Tsrm Pstrp, Teresa Calandra, - una formale presa di posizione critica della nostra categoria contro una norma chiaramente discriminatoria che svilisce il lavoro di migliaia di colleghi che al pari degli altri profili sanitari svolgono lavori usuranti non solo nelle retrovie delle corsie ospedaliere e territoriali ma anche in prima linea subendo anche aggressioni come di recente documentato dalle cronache”.
“Se questa misura venisse confermata - aggiunge Ascolese - si materializzerebbe l'ennesima discriminazione a danno di colleghi. C'è voluto un anno per correggere il e consentire actutto il personale sanitario di restare in servizio fino a 70 anni un anno fa misura prevista solo per alcune categorie. Ora speriamo che ci sia il tempo di correggere la manovra prima della sua approvazione. Come giustamente segnalato dalla presidente Calandra, con dedizione e sacrificio, operiamo all'interno del Servizio sanitario nazionale (SSN) e, al pari di altri, affrontiamo turni stressanti e numerose ore di straordinario, a causa della cronica carenza di personale ai fini del riassorbimento delle liste di attesa. Nonostante si parli costantemente di multidisciplinarietà e interprofessionalità del sistema, assistiamo invece a una sistematica e immotivata esclusione dai riconoscimenti economici per moltissimi professionisti che condividono responsabilità e impegno nel garantire la salute pubblica”.
L'Ordine Tsrm Pstrp di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta “confida che negli emendamenti in discussione in queste ore il Governo torni sui suoi passi e prenda in considerazione l'esigenza di allargare anche alle 18 professioni i vantaggi fiscali assicurati giustamente agli infermieri riconoscendo il lavoro di chi, con pari responsabilità, professionalità, spirito di sacrificio e dedizione, contribuisce ogni giorno al funzionamento del nostro SSN”.