“Siamo di fronte ad un provvedimento che peggiorerà la qualità della vita di cittadini con seri problemi di salute. Se e quando la legge di bilancio della Regione Toscana verrà approvata, i malati cronici che fino ad oggi potevano reperire certi medicinali nella farmacia di comunità, ora dovranno recarsi nelle strutture ospedaliere. Più tempo per gli spostamenti, più costi per i trasporti, più disagi per i familiari. Di fronte ad uno scenario simile, ogni altra ragione economica o politica dovrebbe arretrare”. Questo il commento del presidente di Assofarm
Luca Pieri di fronte alla decisione delle istituzioni regionali toscane di allargare la distribuzione diretta dei farmaci a prodotti non compresi nel PHT.
Il provvedimento si trova in un articolo della legge di Bilancio in discussione in Consiglio regionale (Art. 34) con cui si stabilisce, allo scopo di contenere la spesa farmaceutica, di individuare un elenco di farmaci da distribuire attraverso i “Punti Farmaceutici di Continuità” oppure attraverso le farmacie ospedaliere, compresi i farmaci di fascia A non compresi nel PHT che presentino un differenziale di costo tra erogazione in convenzionata e distribuzione diretta superiore al 30% o soggetti a prescrizione specialistica limitativa o a compilazione del piano terapeutico specialistico ai fini della concedibilità a carico del Ssn,
Secondo le Farmacie Comunali italiane, la proposta di legge di bilancio toscana mira a contenere la spesa farmaceutica regionale attraverso un aumento della distribuzione diretta e ha un ché di anacronistico. “La tendenza e le policy degli ultimi governi, quali che fossero i loro colori politici, sono sempre state sostanzialmente molto distanti da quello che si sta discutendo oggi a Firenze”, sostiene il segretario generale di Assofarm
Francesco Schito. “Lo stesso sta però avvenendo a livello regionale - continua il presidente
Luca Pieri - non a caso la Convenzione che ci apprestiamo finalmente a rinnovare dopo oltre 26 anni, valorizza la prossimità delle farmacie alla vita quotidiana delle fasce di popolazione più fragili e in esso individua il valore aggiunto distintivo dei nostri presidi. La legge di bilancio della Regione Toscana metterebbe in discussione questo impianto strategico, e sottrarrebbe alle farmacie risorse importanti per migliorare la distribuzione farmaceutica. La nostra speranza è che il dibattito che si sta aprendo in questi giorni aiuti tutti a convincersi sempre più che le farmacie territoriali sono un’occasione di efficientamento del sistema, non certo il contrario”.