È stato individuato un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di tacchini della bassa friulana. Il Servizio Prevenzione della Regione ha riunito l’unità di crisi che ha disposto l’immediato isolamento del sito e attivato tutti i protocolli di sicurezza previsti in questi casi. A comunicarlo è l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute della Regione Friuli Venezia Giulia.
“Per prima cosa – dichiara nella nota l’assessore alla Salute
Riccardo Riccardi – è stata svolta un’indagine epidemiologica per tracciare i flussi di ingresso dell’agente patogeno nell’allevamento e per bloccare le possibilità di uscita da esso. Il sito è completamente isolato e tutti gli addetti sono dotati di dispositivi di protezione per operare in totale sicurezza”.
In ogni caso, ricorda la nota, le disposizioni normative obbligano all’abbattimento e allo smaltimento in sicurezza di tutti i capi dell’allevamento onde evitare qualsiasi possibilità di diffusione del contagio.
“Seguendo anche le indicazioni dell’OMS sul contenimento dell’influenza aviaria il Friuli Venezia Giulia ha attivato un accurato Piano di prevenzione che, come dimostra la tempestività dell’intervento su questo specifico caso, permette all’unità di crisi di agire con puntualità per contenere il contagio” ha dichiarato l’assessore alla salute Riccardo Riccardi. L’assessore ha aggiunto che in questo momento “la situazione è accuratamente monitorata, sono stati attivati tutti i protocolli di sicurezza. Siamo fiduciosi di riuscire a circoscrivere il contagio all’allevamento colpito”.
L’influenza aviaria, ricorda ancora la nota, “è causata negli uccelli dal virus dell’influenza A e può presentarsi a bassa o alta patogenicità. Solitamente l’aviaria contagia gli uccelli selvatici che permettono al virus di propagarsi attraverso le feci. Normalmente gli uccelli selvatici sono portatori sani mentre il virus è molto contagioso e letale per gli animali di allevamento domestico: polli, anatre, tacchini”.
“La presenza dell’influenza aviaria non è rara sul territorio nazionale a tutti e due i livelli di patogenicità. Nel caso dell’alta patogenicità (HPAI) ha conseguenze importanti sugli animali, aumentando notevolmente la loro mortalità. Da ricordare che i virus influenzali di tipo A possono eventualmente diffondersi anche ad altri animali (cani, maiali, cavalli) e per questo si prendono stringenti misure per evitare il contagio. Una eventuale mutazione del virus dell’influenza A può diventare pericoloso anche per l’uomo e per questo le misure preventive sono sempre rigorose”, conclude la nota.