Per dare la migliore risposta ai loro pazienti, i medici sono tenuti a seguire costantemente corsi di aggiornamento e di formazione, in modo da essere sempre informati in campo farmacologico e clinico. Ma sembra, che negli ultimi anni, in particolare nel ruolo del medico di medicina generale, non basti più. Perché se il tema dell’appropriatezza prescrittiva è imprescindibile a garanzia della salute del paziente e dell’efficienza del sistema, tuttavia non sempre è facile far comprendere al paziente le ragioni di una mancata prescrizione.
“Un diniego a una terapia richiesta dal paziente - spiega il presidente dell’OMCeO di Udine,
Gian Luigi Tiberio – termina, a volte, in un atteggiamento aggressivo, sia verbale oppure addirittura in qualche caso anche fisico. Ritengo corretto che i pazienti s’informino, ma non di certo attraverso la rete, piuttosto dal proprio medico, che hanno scelto”.
Il presidente Tiberio non è la prima volta che affronta questo argomento e stavolta lo fa a causa delle frequenti segnalazioni che i medici di medicina generale fanno al proprio Ordine, sui litigi da parte dei pazienti se si vedono negare in caso di inappropriatezza, prescrizioni di esami diagnostici come Tac, lastre e risonanze magnetiche o addirittura farmaci.
Il tema dei farmaci rispetto alle prescrizioni di esami diagnostici sembra un fenomeno più recente ed è sempre il presidente Gian Luigi Tiberio a portare un esempio. “La famosa compressa che serve a curare il diabete, oggi viene usata anche per dimagrire. Spopola negli States, tanto che i diabetici faticano a trovarla e il problema ha fatto capolino anche qui in Italia. Effettivamente si tratta di un farmaco per il dimagrimento, ma se il paziente deve perdere solo pochi kili, la strada più corretta è uno stile di vita sano, un po' di dieta e più attività fisica”.
Sulla stessa linea di pensiero c’è anche il segretario regionale Snami Fvg, Stefano Vignando che concorda sulle affermazioni del presidente OMCEO Udine, ribadendo che alle parole debbano seguire i fatti ricordando che la prescrizione di medicinali non è un atto esclusivo dei medici di medicina generale. Ci sono gli specialisti che operano nel o per conto del SSr che prescrivono e/o li indicano nei referti, mentre le note Aifa richiama che tutti i prescrittori sono obbligati anche deontologicamente all'appropriatezza.
“Aggiungo se da una parte noi mmg dobbiamo essere in grado di consigliare bene un paziente – sottolinea Vignando - su cosa prescrivere, dall’altra è compito soprattutto delle istituzioni sanitarie informare i cittadini sull'uso consapevole dei medicinali”.
“Da tempo ci battiamo per prescrivere accertamenti solo laddove ne ravvisiamo la necessità, ora si pone anche il problema della richiesta inappropriata di farmaci. Il nostro lavoro diventa sempre più complicato. Non ci stancheremo mai di dire che i corretti stili di vita sono le strade migliori da percorrere e, laddove questi non fossero sufficienti, saremo noi medici a indicare la cura più appropriata”. Conclude Gian Luigi Tiberio.
Endrius Salvalaggio