Fimmg Roma, la Federazione Italiana medici di famiglia della Capitale, esprime in una nota “vicinanza ai colleghi medici, vittime di aggressione fisica durante il loro lavoro, in Sardegna come in Campania ma in ogni luogo dove stanno avvenendo episodi di violenza in questi giorni”. Per la Fimmg Roma “è intollerabile lavorare in un clima sempre più teso, che vede le persone scagliarsi contro coloro i quali ci mettono sempre la faccia e che sono loro malgrado i bersagli della frustrazione e della rabbia dei cittadini”.
Una situazione così critica che ormai il sindacato fa sapere di ricevere quali quotidianamente segnalazioni di medici che vogliono abbandonare il lavoro, “che chiedono supporto, che non vedono l’ora di andare in pensione”.
“Noi medici di famiglia – evidenzia la Fimmg Roma - siamo lì, in prima fila, come i colleghi del pronto soccorso, per curare le persone, al meglio delle nostre possibilità, con spirito di sacrificio e molta, ma molta pazienza. Ma, quello che riscontriamo non è un doveroso rispetto sia per il ruolo che per le funzioni, vitali per il sistema pubblico, ma un’irriguardosa e sprezzante valutazione del nostro operato, che certo non aiuta a supportare non solo i medici di famiglia nel loro lavoro, anzi, ma lo stesso servizio pubblico di cui il medico di famiglia è parte integrante. Questo fatto, determina la necessità di avere risposte concrete da parte delle Istituzioni, non militarizzando la sanità, ma migliorando l’efficienza del sistema”.
“Da parte nostra – conclude il sindacato dei medici di famiglia della Capitale - riteniamo sia necessario dare un segnale forte che rappresenti la volontà da parte dei medici di famiglia romani di manifestare tutta la loro volontà di non essere rappresentati come un branco di fannulloni perditempo, da gente che probabilmente neanche ci va dal medico di famiglia”.