Riconoscere e tutelare i bisogni del Caregiver familiare attraverso la definizione di interventi e azioni di supporto e l’integrazione della sua attività all’interno della rete del welfare regionale. È questo l’obiettivo della proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale Toscana per la promozione e il riconoscimento della figura del Caregiver, la cui prima bozza è stata illustrata ieri mattina in Commissione Sanità dall’assessore regionale al Welfare, Serena Spinelli. Auditi in Commissione anche rappresentanti del Consiglio dei Cittadini per la Salute, dalla cui sollecitazione è nata la stessa proposta messa poi a punto dagli Uffici di Giunta. Il progetto è partito nel 2021 nell’ambito del Comitato di partecipazione dell’Asl Toscana Centro ed è stato poi esteso al Consiglio dei Cittadini per la Salute. L’Ars (Agenzia regionale della Salute) ha seguito le associazioni nel lavoro di elaborazione e sintesi delle proposte.
Nel presentare la proposta di legge, riferisce una nota del consiglio regionale, l’assessora ha ribadito come la figura del Caregiver sia fondamentale all’interno del welfare locale e come questa legge definisce suoi compiti e la sua presenza all’interno dei percorsi socio-sanitari di presa in carico delle persone non autosufficienti o con disabilità, riconoscendogli un ruolo nell’ambito dei PAI (Piani Assistenziali Individualizzati) o del progetto di vita.
La legge individua anche una rete di sostegno al Caregiver familiare nell’ambito del sistema integrato dei servizi regionali e interventi di promozione a suo favore. Inoltre prevede che il Centro di Ascolto Regionale fornisca al caregiver familiare un servizio telefonico di informazione ed orientamento e un supporto psicologico.
L’assessora ha ricordato che ad oggi manca un quadro normativo nazionale specifico e che vi sono competenze che la Regione non può assumere, ma che tuttavia è importante dare seguito a un percorso di riconoscimento di questa figura.
Intervenuti Marco Esposito e Rosalba Boncompagni, rappresentanti del Consiglio dei Cittadini per la Salute, che hanno presentato alcuni emendamenti alla prima bozza del testo evidenziando l’importanza della proposta di legge “frutto di un lavoro corale a cui hanno contribuito associazioni, Ars, Giunta e Consiglio regionale e che permette a tante persone di uscire dal cono d’ombra e dalla situazione di isolamento in cui sono relegate da decenni”.
Il presidente della Commissione Sanità ha annunciato che chiederà al presidente del Consiglio regionale di indire consultazioni aperte per analizzare tutti i percorsi di miglioramento del testo, compresi quelli inseriti dal Consiglio dei Cittadini per la Salute, i cui rappresentanti saranno auditi nuovamente alla fine dei lavori.
Tra i consiglieri è emersa anche la proposta di predisporre un atto di iniziativa consiliare rivolta al Parlamento per chiedere una legge nazionale sul tema.