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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Piani di rientro: i conti Regione per Regione

immagine 9 settembre - Speciale di Quotidiano Sanità sullo stato di attuazione dei Piani regionali per il risanamento dei debiti sanitari. Viaggio tra le Regioni in lotta contro il defici di Asl e ospedali. Tra commissariamenti e provvedimenti impopolari.
La strada è ancora in salita. Tra giugno e luglio sono infatti arrivati i risultati del lavoro della Corte dei Conti sui Piani di rientro e i resoconti delle audizioni di ispettori e presidenti di Regione in Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, e se in alcuni casi i miglioramenti sono stati evidenti. In altri casi il faticoso lavoro di ripianamento dei disavanzi è appena iniziato, anche in seguito all’insediamento dei nuovi presidenti dopo le elezioni regionali dello scorso marzo, che hanno chiesto al Governo di ridiscutere i Piani di rientro. C’è chi è uscito dall’emergenza e chi, invece, fa il suo ingresso tra le Regioni che devono tenere d’occhio i conti.
In totale si parla di 9 Regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Piemonte, Sardegna e Sicilia. Ognuna una storia a sé ma un obiettivo comune: abbattere le inefficienze della sanità regionale per riprendere il controllo sulla spesa e il sistema intero.
Come ha ricordato Filippo Palumbo, capo Dipartimento della qualità del ministero della Salute, dinanzi alla Commissione parlamentare per gli errori sanitari e i deficit sanitari regionali (riunita lo scorso mese di luglio per una serie di audizioni dei Governatori delle Regioni interessate) due Regioni hanno raggiunto il loro obiettivo. Si tratta della Liguria e della Sardegna. La prima, al 31 dicembre 2009, ha completato il proprio Piano di rientro e per accedere ai finanziamenti statali deve soltanto documentare alcuni adempimenti del 2009. La seconda, invece, alle prese con un Piano di rientro “più leggero”, ha ugualmente chiuso la partita, recuperando il proprio deficit e anch’essa deve presentare una serie di documentazioni. A queste si unisce poi la Regione Liguria che, come ricordato lo scorso 9 giugno in commissione dall’ispettore Generale Capo dell'Ispettorato Generale per la Spesa Sociale della Ragioneria Generale dello Stato, Francesco Massicci, deve ricevere ulteriori finanziamenti e quindi sarà sottoposta a una verifica definitiva sulla base dei dati del consuntivo 2009 per accertare lo stato di stabilità dei conti.
Questione a parte per Piemonte e Puglia, chiamate a presentare i piani ma identificati come problemi minori dal punto di vista finanziario. La vicenda pugliese, tuttavia, è stata al centro di un forte braccio di ferro politico che ha visto opposti il presidente regionale Nichi Vendola e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Dopo la bocciatura di un primo piano e un acceso dibattito, il Consiglio dei Ministri dello scorso 5 agosto ha approvato un decreto legge con il quale si sono riaperti i termini scaduti il 29 luglio scorso per la sottoscrizione del Piano di rientro senza il quale la Regione vedrebbe precluso l’accesso a circa 500 milioni di euro con conseguente aggravamento del proprio disavanzo sanitario. La sottoscrizione del Piano è ora prevista entro il nuovo termine del 15 ottobre.
È andata a buon fine, invece, la sottoscrizione del piano di rientro per la Regione Piemonte, firmato il 29 luglio e attraverso il quale è previsto il recupero di un maggior finanziamento che, altrimenti, sarebbe andato perduto a causa del mancato rispetto dell’equilibrio economico finanziario verificatosi nel 2004.
Le situazioni più dolenti, però, sono ancora quelle di Lazio, Calabria, Campania, Molise e Abruzzo, ancora alle prese con il recupero di deficit della spesa sanitaria riferiti, in alcuni casi, all’ormai lontano 2005. In Calabria mancano ancora cifre certe sulla situazione contabile e fatturale dei debiti, a cui sta lavorando il KPMG, l'advisor nominato dalla regione Calabria anche su indicazione del ministero dell'Economia. “Nel Lazio – come evidenziato da Massicci in commissione - si dibatte ancora se mantenere alcune strutture con limitati posti letto, sebbene fosse già stato avviato un percorso di rientro e si fosse diffusa una consapevolezza che al di sotto di 120 posti letto non ci dovrebbero essere ospedali. In ogni Regione sono emersi, poi, aspetti particolari: ad esempio, in Campania è emerso il problema dei costi del contenzioso” con i creditori che, secondo quanto riferito dal presidente regionale Stefano Caldoro, si avvicina ai 300 milioni di euro. Le due Regioni del centro Italia, secondo l’ispettore, presentano comunque segni di miglioramento.
La situazione più grave, per Massicci, sarebbe invece quella del Molise, che dal disavanzo del 13,1% del 2006 è passato al 14,3% nel 2009. E si potrebbe addirittura trattare di una sottostima perché, afferma Massicci, “esiste un accordo con le strutture private nel Molise, per cui quel 14% potrebbe arrivare anche al 18%. La situazione è assolutamente fuori controllo e, nonostante sia adesso commissariata, non si rileva un'inversione di tendenza”.
L’Abruzzo post terremoto sarebbe invece la Regione in cui il progresso è stato più significativo. Nel 2006, l'Abruzzo aveva un disavanzo del 9,5% rispetto al finanziamento. Nel 2008, è arrivato al 4,9% e nel 2009 è da determinarsi al 3,8%. I consumi sanitari sono diventati più appropriati, alcune strutture non stanno operando, “ma i cittadini dell'Abruzzo non ne stanno rivendicando il funzionamento”, sottolinea Massicci secondo il quale, in questo senso, il terremoto “ha avuto un effetto virtuoso, dimostrando quanto fosse gonfiato il consumo”.
Il punto sulla realtà delle situazioni debitorie regionali è stato fatto anche dalla Corte dei Conti “facendo le pulci” ai bilanci e individuando per ciascuna Regione il debito residuo. Ma anche la possibilità o meno di accesso a fondi ulteriori, connessa allo stato di avanzamento del lavoro di rientro dal deficit.

Ecco, di seguito, le rilevazioni della magistratura contabile, riferite al quarto trimestre del 2009.

 

LAZIO
In arrivo una manovra aggiuntiva
Lo scorso anno, a causa della mancata intesa sull’utilizzo dei fondi FAS lascia invariato il debito del Lazio: si sono così verificate le condizioni che impongono l’aumento delle aliquote fiscali (IRAP +0,15% e addizionale regionale all’IRPEF per l’anno d’imposta in corso + 0,30%), oltre al blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale e il divieto di effettuare spese non obbligatorie. Considerando che l’aumento delle aliquote non sarebbe sufficiente (il gettito previsto è di circa 330,8 milioni di euro) alla copertura integrale del disavanzo 2009, la Regione dovrà provvedere nel corso del 2010, come specifica il Rapporto della Corte dei Conti, a una “manovra aggiuntiva” destinata alla copertura definitiva dei circa 90 milioni di euro rimanenti del disavanzo 2009

Lazio

 


Risultato di gestione 4° trimestre 2009 (milioni di euro)

-1.374,46

Rischio entrate

-5

Rischio spesa

-42

Perdita 2008 portata a nuovo

-186,37

Totale disavanzo da coprire (A)

-1.607,84

Coperture:

Accesso al Fondo transitorio 2009

264,35

Stima gettito aumento aliquote Irap

 

e add. Irap sui livelli massimi anno d’imposta 2010

797,48

l.r. 32/2009 – art. 7 comma 1 e 2

125

TOTALE COPERTURE (B)

1.186,83

Risultato di gestione (A) + (B)

-421,01










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ABRUZZO
Nuovo Psr per il rilancio
Quanto alla Regione Abruzzo, la Corte dei Conti ha rilevato che la verifica annuale per l’esercizio 2008 era risultata negativa per le gravi criticità ed il notevole ritardo sull’attuazione degli obiettivi definiti con il Piano di rientro. Da ulteriori verifiche è infatti emerso un debito per il 2007 di 76,42 milioni di euro e per il 2008 di 4,8 milioni. In particolare, persistevano le problematiche nel riassetto della articolazione organizzativa dei distretti, nonché nel potenziamento e regolazione dell’emergenza territoriale, nel processo relativo all’autorizzazione ed accreditamento istituzionale, nel mantenimento degli obiettivi in materia di gestione del personale, nonché nel rapporto con gli erogatori privati accreditati che aveva generato un rilevante contenzioso. Ulteriori criticità riguardavano la medicina convenzionata di base e il rafforzamento della struttura amministrativa, nonché la farmaceutica convenzionata anche se erano state introdotte specifiche misure di partecipazione alla spesa. La Regione ha approntato un nuovo Psr (2008-2010) che ridefinisce l’architettura istituzionale e si richiama ai livelli di assistenza nella riorganizzazione delle aree di intervento, prevedendo una ridefinizione dell’offerta ospedaliera ed il potenziamento dell’offerta dei servizi territoriali con particolare riferimento alle cure primarie e di prevenzione, da realizzarsi in coerenza con il progressivo spostamento di risorse economico-finanziarie derivanti dalla riorganizzazione del macrolivello ospedaliero e dell’assetto distrettuale (accorpamento Asl). Visto il risultato positivo del 2009 (+6,83 milioni) la Corte ha stabilito che  sarà possibile erogare alla Regione solo una quota di tali risorse, pari complessivamente a 34 mln dei 265 mln spettanti sino al 2008.

Abruzzo

 

Risultato di gestione 4° trimestre 2009

-31,89

Rischio minori entrate contabilizzate

3,60

Rischio minori costi contabilizzati

-8,60

Perdita 2007 e precedenti non coperta e portata a nuovo

-76,42

Perdita 2008 non coperta e portata a nuovo

-4,8

Totale disavanzo da coprire (A)

-118,11

Coperture:

accesso al Fondo transitorio 2009

73,07

Stima gettito da aumento aliquote Irap e add. Irpef ai livelli massimi –anno 2010

-51,87

TOTALE COPERTURE (B)

124,94

Avanzo 2009 (A) + (B)

+6,83










 

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MOLISE
Tutto da rifare
Secondo la Corte dei Conti il Molise ha accumulato nel 2009 un disavanzo pari a 81,08 milioni, cui va aggiunta una perdita non coperta e portata a nuovo, dell’esercizio 2008 pari a 29,7 milioni di euro. Nonostante l’incremento delle aliquote fiscali e il blocco del turnover, il programma operativo risulta non adeguato al raggiungimento degli obiettivi finanziari programmati in quanto i valori scontati con riferimento agli erogatori da privato accreditato sono superiori a quelli previsti negli anni passati e alla produzione resa negli anni passati. Inoltre, sottolinea la Corte, si propongono diversi risparmi, che non risultano supportati da evidenze plausibili sia nell’entità delle stime di risparmio, sia nella capacità effettiva di aggressione della spesa. Alla voce farmaceutica si rileva che non ci sono interventi sulla farmaceutica territoriale, mentre sulla farmaceutica ospedaliera i provvedimenti adottati sono stati valutati negativamente dall’AIFA. Le modalità di attuazione della ristrutturazione della rete ospedaliera, poi, pur correttamente dimensionata, non appaiono idonee a conseguire significative ricadute strutturali sul piano del contenimento dei costi e della promozione della qualità dell’assistenza. E infine, la documentazione trasmessa ai fini dell’istruttoria della verifica adempimenti 2008 risulta ancora non sufficiente. Insomma, il Piano non sembra funzionare e la Corte dei Conti ha segnalato che in base ad un’analisi comparativa il disavanzo sarebbe ulteriormente peggiorato di 7 punti percentuali (dal 14,3% al 21,1%).

Molise

 

Risultato di gestione 4° trimestre 2009

-81,08

Rischio

-2,50

Perdita 2008 non coperta e portata a nuovo

-29,70

Totale disavanzo da coprire (A)

-113,27

Coperture:

accesso al Fondo transitorio 2009

20,32

Stima gettito da aumento aliquote Irap e add. Irpef ai livelli massimi –anno 2010

-23,94

TOTALE COPERTURE (B)

44,26

Disavanzo 2009 (A) + (B)

-69,01










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CAMPANIA
Interventi ancora insufficienti
Per la Corte dei Conti, la Regione Campania ha sì, fatto ricorso a misure cogenti di correzione in caso di squilibrio, di decadenza dei Direttori generali delle Aziende sanitarie per inadempienza e di copertura automatica di eventuali disavanzi attraverso maggiorazioni sull’IRAP e sull’IRPEF che hanno certamente favorito la sensibile riduzione dell’entità dei disavanzi economici di gestione ma, le misure non si sono rivelate idonee a determinare il contenimento strutturale della spesa.
Per la Corte è indispensabile il potenziamento dei controlli e dei monitoraggi dei processi in corso di realizzazione, oltre all’attivazione di misure di compartecipazione alla spesa e di strumenti di controllo della domanda fondati anche su un’attenta analisi delle prestazioni da ricomprendere nei livelli essenziali di assistenza. La gestione per l’anno 2009, a seguito della mancata intesa sull’utilizzo dei fondi FAS, ha presentato un disavanzo non coperto di 497,701 mln di euro. Pertanto, si sono consolidate le condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente, l’applicazione del blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in corso e per l’applicazione del divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo. In ogni caso, ha rilevato la Corte, tale aumento delle aliquote darebbe un gettito di circa 173,6 mln di euro che non risulterebbe sufficiente alla copertura integrale del disavanzo 2009. La Regione dovrà, quindi, prevedere nel corso del 2010 una manovra aggiuntiva al fine di pervenire ad una copertura definitiva del residuo disavanzo 2009 valutato in circa 324 mln di euro.

Campania

 

Risultato di gestione 4° trimestre 2009

-725,57

Rischio

-50,00

Perdita 2008 non coperta e portata a nuovo

-223,62

Totale disavanzo da coprire (A)

-999,19

Coperture:

accesso al Fondo transitorio 2009

248,50

Stima gettito da aumento aliquote Irap e add. Irpef ai livelli massimi –anno 2010

252,99

TOTALE COPERTURE (B)

501,49

Disavanzo 2009 (A) + (B)

-497,70










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CALABRIA
Resta incertezza sul debito
La Calabria nel 2009 ha accumulato un disavanzo non coperto di 120,81 milioni di euro. La questione, però, è che persiste una notevole difficoltà nel quantificare il debito pregresso. La Corte dei Conti in base ai sui dati ha evidenziato una perdita cumulata, non coperta, per il periodo 1 gennaio 2006–31 dicembre 2009 e pari a 1.014,03 mln di euro così determinata: - 120,81 mln per l’anno 2009;- 93,22 mln per l’anno 2008; - 800 mln per il periodo 01/01/2006–31/12/2007, un valore, però che risulta essere sottostimato. A tale debito poi, ha sottolineato la Corte, vi è da aggiungere quello relativo al 31 dicembre 2005, stimato in ulteriori 800 mln. La Corte ha evidenziato che per la gestione 2009 e precedenti, a seguito della massimizzazione delle aliquote fiscali nella misura di 0,15 e 0,30 punti, evidenziano una perdita cumulata non coperta per il periodo 1 gennaio 2006-31 dicembre 2009 di 961,23 mln di euro. La Regione dovrà, quindi, prevedere nel corso del 2010 una manovra aggiuntiva al fine di pervenire ad una copertura definitiva della perdita cumulata non coperta. In ogni caso la verifica degli adempimenti 2008 continua ad avere esito negativo e la Corte ha confermato il grave ritardo, già più volte segnalato, nell’attuazione della certificazione della posizione debitoria. Per la Corte lo stato di attuazione degli obiettivi del Piano di rientro risulta assolutamente inadeguato in funzione della mancata adozione di numerosi provvedimenti e dell’adozione di atti non coerenti con gli obiettivi previsti dal Piano di rientro e di atti inidonei riguardo all’effettiva realizzazione della manovra prevista nel Piano stesso, e ciò a prescindere dall’ulteriore manovra necessaria per recuperare il disavanzo non coperto 1 gennaio 2006-31 dicembre 2009.

Calabria

 


Risultato di gestione 4° trimestre 2009

-231,97

Rischio tetti spesa assistenza ospedaliera da privato

-9,00

Rischio da contabilizzazione costo farmaci da file F

-2,50

Totale disavanzo da coprire (A)

-243,47

Coperture:

Stima gettito da aumento aliquote Irap e add. Irpef ai livelli massimi –anno 2010-

122,66

TOTALE COPERTURE (B)

122,66

Disavanzo 2009 non coperto (A) + (B)

-120,81









 




 
9 settembre 2010
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