Il governatore della Regione Marche Gian Mario Spacca ha spiegato che si tratta di ''un forte impegno per mantenere la Sanità come fiore all'occhiello delle Marche, un servizio che offre grandi vantaggi al cittadino e che contribuisce a ridurre le liste d'attesa''.
''Dopo la strategia finanziaria che ci ha consentito di riequilibrare i conti della sanità e che ha reso le Marche una delle Regioni più virtuose – ha proseguito Spacca - ora passiamo alla fase di riorganizzazione gestionale nel segno di una maggiore efficienza e integrazione dei servizi, a cominciare dalle prenotazioni, servizio primario per il cittadino. E' questa la filosofia del nuovo Piano sanitario regionale''.
Per prenotare si potrà usufruire degli 800 sportelli presenti sul territorio, ma anche utilizzando internet attraverso medici di famiglia, pediatri e farmacie.
In un anno la Regione, a fronte di 1,5 milioni di utenti regionali, prevede 4,5 milioni di prestazioni prenotate, 3 mln di prenotazioni effettuate e di 720.000 contatti telefonici al call center.
In Umbria è stata anche costituita un’Agenzia unica fra le sei Aziende ospedaliere e sanitarie per la gestione delle procedure amministrative, e un Piano per il contenimento delle liste di attesa con l’attivazione di un centro unico regionale per le prenotazioni.
“Strumenti e azioni – ha dichiarato l’assessore alla Sanità umbra, Vincenzo Riommi - che la Regione Umbria, in accordo con le Direzioni di Aziende ospedaliere e sanitarie, si propone di attuare entro il 31 dicembre di quest’anno per garantire sia la sostenibilità economica del sistema sanitario sia l’universalità e l’ottimizzazione del servizio, nonostante le minori risorse a disposizione”.
“L’Umbria - ha sottolineato l’assessore Riommi - ha chiuso il consuntivo 2009 in equilibrio, con un avanzo di 15 milioni di euro che, se si considera a livello pro capite, è il più alto tra le Regioni a Statuto ordinario. Dall’andamento dei primi sei mesi del 2010 – ha aggiunto – si evidenziano rischi per il mantenimento di questi risultati. A seguito della manovra finanziaria aggiuntiva e del Patto per la salute, infatti, l’Umbria potrà contare su un aumento delle risorse pari solo all’1,08% rispetto al 2009, mentre l’inflazione sanitaria è superiore al 4%”.
“Verrà riorganizzata la rete di emergenza – ha continuato l’Assessore regionale alla Sanità - con un unico punto di accesso e di smistamento che farà capo al numero 118, che diventerà 112, con un unico staff che attiverà su tutto il territorio regionale il servizio necessario e indirizzerà il paziente nella struttura più appropriata per la patologia che presenta. Gestione unica, e protocollo unitario d’intervento su tutto il territorio regionale, saranno garantiti anche dalle reti farmacologica e delle immagini, dei laboratori, dalla rete dell’ostetricia e dell’età evolutiva, dalla rete oncologica e della riabilitazione che consentiranno di avere standard uguali in tutta l’Umbria, con gli specialisti migliori a disposizione di tutto il sistema”.
Entro il 30 settembre verrà attivato il Centro unico regionale per le prenotazioni(‘Cup’), che permetterà anche di ottimizzare domanda e offerta. “Il pagamento - ha rilevato Riommi – dovrà essere fatto al momento della prenotazione, una scelta determinata dal fatto che ora ben il 40% delle prestazioni non vengono effettuate, contribuendo ad alimentare le liste di attesa. Il cittadino sarà comunque rimborsato se non verranno rispettati i tempi indicati per erogare la prestazione”.
Al Cup si potranno prenotare anche le prestazioni erogate in ‘intramoenia’. A questo proposito, come dichiarato dall’assessore alla sanità umbra, verrà presto approvato il regolamento per la libera professione, con due novità. Definirà il tetto massimo del costo della prestazione e stabilirà, come previsto dalla normativa, che le visite ‘intramoenia’ saranno sospese in caso di tempi di attesa della visita ordinaria eccezionalmente lunghi.
“Saranno ridotti pure i tempi di attesa per gli interventi programmati – ha concluso Riommi – riorganizzando la rete ospedaliera in modo che ci sia una integrazione fra le strutture, messe in grado di garantire un utilizzo polifunzionale, e anche prevedendo lo spostamento delle ‘equipe’ mediche”.
G.R.