“Si tratta – sottolinea l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto – di un passaggio molto importante con il quale diamo una risposta concreta ad uno dei principali elementi di criticità del nostro sistema sanitario, alla quale lavoravamo da mesi, che sono appunto i tempi di pagamento. Con questa operazione si metterà in moto una sorta di fondo di rotazione che presumibilmente metterà a disposizione una cifra stimabile attorno ai 40 milioni di euro. Ringrazio tutti i firmatari per lo spirito collaborativo dimostrato. La sanità veneta mette così in campo un contributo concreto per dare risposte alla crisi generale che sta interessando il Veneto come tutta Italia ed agli imprenditori del settore sanitario, che giustamente hanno più volte segnalato il problema dei tempi di riscossione del dovuto”.
Come funziona. Il Protocollo prevede che i fornitori possano accedere allo strumento dello smobilizzo “pro solvendo” dei crediti vantati con le aziende sanitarie tramite le banche tesoriere delle aziende stesse.
I fornitori potranno attivare lo smobilizzo richiedendo contestualmente all’azienda debitrice e all’Istituto di credito tesoriere l’applicazione di quanto previsto dal Protocollo. Le Aziende sanitarie entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta dovranno esprimersi con un loro atto, che dovrà prevedere il riconoscimento della bontà e regolarità della fornitura e l’indicazione della data di scadenza del credito, e che sarà trasmesso alla banca. Le anticipazioni ai fornitori, rimesse peraltro all’insindacabile giudizio dell’Istituto di credito interessato, potranno arrivare anche al 100% del credito stesso e potranno avvenire contro cessione del credito a mezzo di scrittura privata notificata dal cedente ed accettata dall’azienda sanitaria.
Il tasso d’interesse su base annua potrà raggiungere un massimo del 4%.