“La Regione Lazio – ha spiegato Briganti - ha cancellato tutti i progetti di Servizio civile presentati dall’associazione, quindi Avis non potrà contare su quei giovani che hanno sempre rappresentato una scelta vincente, grazie alla formazione nel tempo di nuovi collaboratori, e al supporto che questi garantivano nella raccolta sangue e nella gestione dei donatori alle sedi più piccole e decentrate”. L’associazione ha altresì rivendicato la capacità del suo volontariato di anticipare il bisogno e garantire risposte percorribili con i territori di riferimento, anche in quella che è l’unica regione italiana non autosufficiente.
Avis regionale Lazio conta ben 190 sedi comunali e 5 provinciali per un totale di oltre 57mila soci. In queste strutture la raccolta di sangue sfiora le 80mila sacche di sangue l’anno (circa il 60% dell’intera raccolta regionale).
Si tratta dunque di numeri rilevanti che per il presidente Briganti “dovrebbero costituire il vero valore aggiunto nella gestione ematica regionale, una risorsa su cui contare e da valorizzare, in un'ottica di welfare di comunità che punti sulla risorsa volontariato”.
G.R.