Da quasi una settimana i lavoratori del San Raffaele di Milano sono in presidio giorno e notte per protestare contro i 244 licenziamenti annunciati. Ieri mattina è andata in scena una manifestazione imprevista che è arrivata a bloccare per circa un’ora un tratto della Tangenziale est. Questa mattina, l'assessore alla Sanità,
Mario Melazzini, si è recato all'ospedale per incontrare i lavoratori in presidio all'ingresso della struttura e successivamente i delegati sindacali. L'assessore ha ribadito la ferma volontà di Regione Lombardia di "salvaguardare i lavoratori del San Raffaele, salvaguardare l'ospedale, le sue eccellenze, ciò che ha fatto e che deve continuare a fare".
"Faremo il possibile - ha detto Melazzini - per trovare una soluzione. Vogliamo agire come facilitatori, pur sapendo che il San Raffaele è una struttura privata, con tutto ciò che questo comporta". Nel corso dell'incontro con i sindacati l'assessore ha ascoltato le richieste che gli sono state rivolte, tra cui quella di valutare la possibilità di acquisto dell'ospedale da parte della Regione, per rendere il San Raffaele una struttura pubblica e ha promesso, che questa, come altre prospettive, sarà portata all'attenzione della Giunta e del presidente e sarà valutata.
Da ultimo Melazzini ha ribadito l'impegno a parlare nuovamente con la proprietà del San Raffaele, sia per conoscere nel dettaglio le prospettive che i responsabili del nosocomio intendono portare avanti, sia per riproporre un tavolo di lavoro, che consenta di facilitare il reperimento di una soluzione. Secondo Melazzini è appunto necessario aprire un "tavolo congiunto con la proprietà, i sindacati, i medici, la dirigenza non medica in cui vengano chiarite le ipotesi future per l'ospedale e in cui sia possibile affermare il principio che se occorrono sacrifici devono essere sopportati da tutti così da permettere al San Raffaele di andare avanti".