A distanza di un paio di mesi dall’avvio del nuovo sistema automatizzato per la preparazione della terapia farmacologica solida che, di fatto, prepara in bustina la terapia dell’ospite con nome e cognome, le perplessità che erano state evidenziate all’indomani dell’impegno di spesa, dal segretario generale Fp Cgil Udine,
Andrea Traunero permangono.
L’automatizzazione del processo nasce dal fatto, come si legge dalla
determinazione datata 14 giugno scorso, che il momento della preparazione e somministrazione della terapia è l’attività prevalente durante il turno di lavoro del personale infermieristico, sottraendo tempo da dedicare all’assistenza e cura diretta dei residenti, a fronte di una nota carenza di personale. Per Traunero, però, “non è stata un’ottima soluzione quella di investire su un sistema automatizzato la preparazione del farmaco con la finalità di risparmiare tempo sul personale infermieristico. Anche se il sistema automatizzato per la preparazione della terapia farmacologica è una prassi in alcuni ospedali, in una casa di riposo per persone che si stanno avviando verso il fine vita, l’aspetto dell’umanizzazione non doveva venire meno, come non doveva mai venire meno la figura dell’infermiere che già ad oggi giorno è affiancato dalla figura dell’Oss con formazione complementare”.
Per il segretario generale Fp Cgil Udine, più che “affidare” agli oss complementare alcune competenze dell’infermiere o noleggiare delle macchine per la preparazione del farmaco, bisogna pensare meglio e di più al benessere del professionista infermiere affinché resti nel proprio posto di lavoro e/o partecipi ai concorsi che via via escono.
“Secondo il sindacato che rappresento – conclude Traunero – i 138mila euro previsti per il noleggio del nuovo armadio per la preparazione del farmaco, li avrei usati per incentivare gli infermieri che già ci sono, mantenendo l’infermiere come persona e figura esclusiva a dispensare il farmaco nei confronti degli ospiti. Sono passati circa due mesi dall’avvio del nuovo sistema automatizzato e giusto il tempo del rodaggio non abbiamo avuto notizie che gli infermieri che lavorano nella casa di riposo di Cividale hanno recuperato più tempo da dedicare agli ospiti. Le terapie devono comunque essere personalizzate e riprese in mano dagli operatori. Inoltre, rimane il problema che chi distribuisce i farmaci è un Oss complementare e non un infermiere”.
Endrius Salvalaggio