toggle menu
QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Esperienze digitali. L’Ospedale Virtuale della Asl Roma 2: un modello innovativo di presa in carico del paziente

di Giorgio Casati
immagine 14 aprile - Riprendono le pubblicazioni delle Esperienze Digitali delle Aziende sanitarie e ospedaliere italiane. In ASL Roma 2 il primo Ospedale Virtuale con 80 pazienti ricoverati a domicilio. Operativo dall’autunno del 2021, cura pazienti acuti e post-acuti che, non necessitando di costante e continuativo supporto medico “in presenza”, vengono ricoverati a casa e telemonitorati con rilevazione dei parametri vitali, televisite, teleconsulto e ove richiesto, l’esecuzione di esami di laboratorio o diagnostica strumentale a domicilio.
Virtualizzare il ricovero, mantenendo il controllo costante dei parametri vitali del paziente e attivando una vera e propria “collaborazione clinica remota” tra il medico di medicina generale, gli infermieri territoriali, la farmacia territoriale e il caregiver.
L’Ospedale Virtuale, rivolto ad alcune tipologie di pazienti clinicamente stabili alla dimissione dal reparto di degenza dei Presidi Ospedalieri aziendali, ha il fine di prevenire eventuali riacutizzazioni post-dimissione e re-ospedalizzazioni.
La transizione nelle corsie virtuali consente una riduzione della pressione sui tempi di ricovero e una maggiore disponibilitàà giornaliera di posti letto nei Dipartimenti di Emergenza/Urgenza.

L’Ospedale Virtuale può:
  • prevenire/ridurre le complicanze neuro-cognitive e psico – comportamentali causate da una prolungata degenza ospedaliera;
  • ridurre la quota di accessi inappropriati al Pronto Soccorso da parte degli anziani fragili con patologia acuta o cronica riacutizzata;
  • garantire l’accesso tempestivo in ospedale per il paziente che necessita di ri-ospedalizzazione;
  • migliorare la qualità di vita del paziente, che viene gestito al proprio domicilio.
Descrizione
Un nuovo setting assistenziale in grado di offrire i vantaggi di una degenza reale a domicilio del paziente uniti a quelli resi possibili dalla telemedicina.

Al momento della dimissione dal reparto di degenza degli Ospedali Sandro Pertini e Sant’Eugenio (nei Reparti di: Medicina interna, Geriatria, Neurologia, Pediatria, Cardiologia, Pneumologia, Chirurgia Vascolare o presso il Pronto Soccorso), il paziente, inquadrato in criteri di inclusione clinica e di eleggibilità tecnologica durante il ricovero, viene dotato di dispositivo per il telemonitoraggio e formato all’utilizzo dello stesso. Ove il paziente non sia auto-sufficiente, viene formato il caregiver.

Al proprio domicilio il paziente inizia un periodo definito di “degenza virtuale” in cui viene monitorato dalla Centrale Operativa Aziendale e assistito tramite televisita e, ove necessario teleconsulto con la consulenza dello Specialista Ospedaliero del reparto di dimissione. Durante la degenza virtuale si possono pianificare prestazioni domiciliari finalizzate all’esecuzione di esami ematochimici, di diagnostica per immagini o strumentali che verranno visualizzate da parte degli operatori della Centrale Operativa o dallo Specialista Ospedaliero nella Piattaforma dedicata.

Grazie ai servizi di telemedicina, possiamo essere più vicini al paziente monitorando i principali dati vitali (temperatura, battito cardiaco, saturazione), rilevati dal paziente stesso, attraverso semplici strumenti in dotazione, e trasmessi due volte al giorno alla centrale territoriale. Quando un parametro si altera l’infermiere della centrale operativa chiama il paziente e fa una nuova misurazione di verifica. Se questa dà esito positivo il medico contatta in video-visita il paziente, e decide se inviare la visita a domicilio di un professionista sanitario. Il medico specialista ospedaliero la mattina, oltre al normale giro visite nel reparto ospedaliero, fa anche un giro visite virtuale con i pazienti degenti a casa.

I Risultati
  • 9 Unità Operative aderenti, per un totale di 80 ‘posti letto’ virtuali
  • 7 parametri acquisibili in telemonitoraggio tramite un unico dispositivo
  • Un ampio range di età del paziente eleggibile (dalla popolazione pediatrica fino a quella geriatrica)
  • Un’ampia varietà di branche specialistiche coinvolte (area clinica e chirurgica)
Si annoverano, inoltre, tra i risultati ottenuti:
  • Riduzione < 10% accessi al DEA dei pazienti presi in carico nel progetto;
  • Riduzione tassi di re-ricovero < 10 %;
  • N° ricoveri evitati >10%;
  • Riduzione della Degenza Media.



Next steps e sviluppi
Lo sviluppo del progetto prevede l’integrazione con altre prestazioni di telemedicina (es. teleriabilitazione post-chirurgica) e con ulteriori branche specialistiche, fino all’estensione del modello a tutte le Unità Operative dell’ambiente aziendale.

Si prevede, inoltre, un ulteriore evoluzione del sistema mediante integrazione con tecnologie emergenti che consentano di sviluppare modelli predittivi basati sui dati acquisiti e conseguente miglioramento delle cure e del processo stesso. La raccolta dei dati anonimi generati dal processo e l’indicizzazione degli stessi, predispone l’ambiente ad integrazione con tecnologie di Business Intelligence e Intelligenza Artificiale per il supporto decisionale agli operatori coinvolti e alla governance.

Giorgio Casati,
Direttore Generale Asl Roma 2
14 aprile 2023
© QS Edizioni - Riproduzione riservata