Un accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Fondazione Don Carlo Gnocchi sul versante dell’assistenza, della formazione, della ricerca. L’hanno firmato questa mattina l’assessore al diritto alla Salute,
Luigi Marroni e il presidente della Fondazione Don Gnocchi,
monsignor Angelo Bazzari. L’accordo avrà durata triennale, e sarà prorogato tacitamente di anno in anno.
“La programmazione sanitaria della Regione Toscana prevede l’attivazione di una forte sinergia e integrazione tra settore pubblico e privato – ha detto l’assessore Marroni – ormai da molti anni la Fondazione Don Gnocchi è un nostro importante partner no profit, che, tramite le proprie strutture toscane, opera a tutti gli effetti all’interno del servizio sanitario regionale. Grazie all’accordo firmato stamani, questa collaborazione diviene più stretta e strutturata”.
“Si tratta di un significativo riconoscimento dell’impegno che la Fondazione Don Gnocchi sta portando avanti da anni, con competenza e dedizione, nel campo della riabilitazione e della ricerca scientifica – ha dichiarato monsignor Bazzari – l’accordo va nella direzione di un rafforzamento dell’integrazione tra il Polo toscano della Don Gnocchi e la Regione e corona una serie di importanti iniziative realizzate in Toscana negli ultimi mesi: l’apertura del nuovo Ircss Don Gnocchi di Firenze-Torregalli, l’avvio dell’attività dell’Hospice per malati terminali al Centro S. Maria alla Pineta di Marina di Massa, il consolidamento del polo ambulatoriale di Colle Val D’Elsa e il completamento della struttura riabilitativa di Fivizzano, della quale è prossima l’attivazione”.
L’accordo regola i rapporti tra la Regione e tutti i centri del polo toscano della Fondazione:
- Irccs Centro di riabilitazione Don Carlo Gnocchi di Firenze (vicino all’ospedale di Torregalli);
- Centro di riabilitazione Don Gnocchi di Colle Val d’Elsa;
- Centro Santa Maria della Pineta di Marina di Massa;
- Hospice di Massa;
- Polo specialistico riabilitativo ospedale Sant’Antonio Abate di Fivizzano (Ms).
Gli ambiti di attività saranno la riabilitazione (intensiva, ospedaliera, extra ospedaliera, residenziale, semi-residenziale, ambulatoriale, domiciliare, specialistica ambulatoriale), l’hospice e le cure intermedie. Un monitoraggio costante del consumo progressivo di prestazioni da parte delle singole aziende sanitarie consentirà, nel caso si verificassero variazione del fabbisogno, di rimodulare i piani di attività affidati alla Fondazione e riallocare le risorse tra le aziende sanitarie dell’Area Vasta.
La Fondazione collaborerà con la Regione anche sul versante della formazione e su quello della ricerca scientifica nei settori neuromotorio, ortopedico, neurocognitivo, cardiologico, penumologico e oncologico, nonché negli ambiti della medicina e tecnologie molecolari, della bioingegneria e tecnologie biomediche e delle tecnologie per l’integrazione scoiale e la sanità pubblica. Inoltre, la Fondazione metterà a disposizione della Regione la propria competenza anche al fine di realizzare e costituire uno sportello handicap regionale che, in collaborazione con le associazioni toscane rappresentative dei disabili, potrà fornire assistenza e consulenza sulle complesse problematiche attinenti il mondo della disabilità, per facilitare il reingresso dei disabili nella vita di relazione familiare, lavorativa, civile, scolastica e sociale.