"Ho inviato questa mattina al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, la richiesta formale di individuare le necessarie azioni per ricorrere, secondo la normativa vigente, alla Corte Costituzionale contro il decreto Balduzzi e la spending review". Lo ha comunicato in una nota l'assessore alla Sanità,
Luciano Bresciani, precisando che si tratta di una richiesta di procedura urgente.
In particolare, nella missiva a Formigoni si fa riferimento agli effetti negativi che già "gli erogatori del nostro sistema stanno denunciando e subendo", ma anche alla dichiarazione di Farmindustria in cui si paventa la delocalizzazione e la chiusura di 165 impianti industriali che, a livello nazionale, consentono l'occupazione di 65 mila dipendenti e il 61% della produzione che ammonta a 25 miliardi all'anno e alla cessazione dell'investimento di 2,4 miliardi l'anno di ricerca e hi-tech. Di questi circa il 50% è operativo in Lombardia.
Lo stesso Bresciani si dice inoltre "molto preoccupato" dalle dichiarazioni non solo dell'Esecutivo, ma anche di esponenti filogovernativi, che chiedono di rivedere profondamente il titolo V della Costituzione. "È un attacco violento alle autonomie da parte di una cultura centralista per una restaurazione veterocomunista", ha tuonato l'assessore leghista secondo cui, se il progetto dovesse ottenere il via libera del Cdm, "sarebbero minacciate le competenze regionali in tema di sanità, che riguardano l'organizzazione, la funzione e la struttura dell'autonomia sanitaria regionale".
"La Lombardia – ha concluso l’assessore- non può permettersi di perdere il valore riconosciuto del suo sistema sanitario, l’attrattività dimostrata anche dai numeri provenienti dai cittadini extraregionali". Da qui la richiesta al presidente Formigoni di impegnarsi "coerentemente con quanto prima fatto in commissione salute e in conferenza Stato-Regioni" e "di impegnarsi altresì in battaglia con tutti i mezzi disponibili contro questo colonialismo romano".