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QS Edizioni - mercoledì 27 novembre 2024

Regioni e Asl

Prematuri. Nasce a Bologna "Allattami", la banca del latte umano donato 

di Stefano A.Inglese
immagine 3 ottobre - L'iniziativa della Neonatologia del S. Orsola, in collaborazione con Granarolo, per aumentare la possibilità di sopravvivenza dei nati prematuri quando la mamma non ha latte a sufficienza. La raccolta del latte sarà fatta direttamente a casa delle mamme donatrici. Obiettivo: 600 litri di latte donato
La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica hanno messo a disposizione dei neonati prematuri, nel corso dell’ultimo decennio, nuovi farmaci e tecniche meno invasive. A Bologna ne nascono ogni anno un centinaio, di peso inferiore al chilogrammo e mezzo o dopo una gestazione inferiore a 30 settimane.
 
Le loro probabilità di vita negli ultimi anni sono in costante aumento, e con esse anche le possibilità di avere una vita di qualità, senza gravi disabilità. Gli scienziati sono concordi nel ritenere che il latte umano può aumentare le possibilità di sopravvivenza, ma non sempre le loro mamme ne hanno a sufficienza. Per garantire latte umano a questi neonati è nata Allattami, una iniziativa della Neonatologia del Policlinico di S. Orsola, centro di eccellenza della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, e della Granarolo.
 

I medici del Policlinico di S. Orsola selezioneranno le mamme donatrici, che dovranno avere molto latte ed essere in buone condizioni fisiche, alle quali sarà fornito tutto ciò che serve per tirare il latte e conservarlo a domicilio. Un tecnico ritirerà i biberon con il latte donato direttamente a casa della donatrice e li porterà nel laboratorio della banca del latte umano donato presso lo stabilimento Granarolo di Bologna, dove saranno sigillati e pastorizzati. Ogni passaggio della procedura, dal momento del ritiro dalla donatrice sino alla consegna, è tracciato attraverso un programma informatico.

Allattami nasce con l’obiettivo di raccogliere almeno 600 litri di latte donato e a questo scopo ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna, il Collegio delle Ostetriche, i pediatri di famiglia e un’Associazione dei genitori di bambini nati prematuri, il Cucciolo. Il latte donato è destinato ai neonati delle terapie intensive neonatali del Policlinico di S. Orsola e dell’Ospedale Maggiore di Bologna, che si ripartiscono equamente i neonati prematuri.

A Bologna, l’esperienza maturata con i bambini nati pretermine ha consentito di raggiungere risultati fino a qualche tempo fa insperati. Nella Neonatologia dell’Ospedale Maggiore, per esempio, nel triennio 2008-2010 i neonati gravemente prematuri sopravvissuti sono stati il 93,4% (84,2% la percentuale media internazionale, secondo le rilevazioni della più importante rete di Neonatologie del mondo, il Vermont Oxford Network), il 67,1% di essi senza patologie rilevanti (50,9% il dato medio internazionale), dati confermati anche per il 2011.
 
Tanto più il bambino è piccolo e prematuro, tanto più il percorso è complesso. La cura e l’assistenza al neonato prematuro si articolano in fasi successive, a partire da interventi di terapia intensiva proporzionali al grado di prematurità e di riduzione del peso neonatale. Le nuove apparecchiature consentono di operare in maniera assai meno invasiva rispetto al passato, senza dover ricorrere sempre alla intubazione tracheale, riducendo notevolmente i danni legati alla ventilazione meccanica e consentendo di calibrare l’intensità degli interventi sul singolo neonato e sulle diverse fasi. In genere i tempi di ricovero per questi neonati sono tali da consentire, in assenza di complicanze maggiori, il ritorno a casa all’incirca intorno alla data naturale della loro nascita.
 
Allattami è certamente un esempio di collaborazione virtuosa pubblico-privato e di responsabilità sociale di impresa. Ma anche molto altro. E’ il segno di una sanità capace di uscire dai confini dei percorsi classici di cura e di assistenza, di leggere e interpretare i bisogni della comunità nella quale opera e di preoccuparsi del suo benessere, nella accezione più completa del termine. E che contribuisce, come è nella migliore tradizione dei sistemi di protezione sociale, a costruire e consolidare il capitale sociale.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web www.allattami.org
 
Stefano A. Inglese
 
3 ottobre 2012
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