“Sono pienamente d’accordo con il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi quando dice che tra “Stato e territori bisogna cambiar pagina” per costruire in Italia un decentramento trasparente e controllato ed evitare l’attuale deriva nefasta, resa possibile da un’attuazione senza controlli del regionalismo e aggravata dal vigente Titolo V della Costituzione. Bisogna mettere fine a un andazzo di spesa di molte Regioni, senza freni, senza criteri e senza responsabilità dovuto anche alla autoreferenzialità e alla mancanza di regole di controllo, verifica e confronto tra spesa e risultati attesi e tempi di realizzazione”. Questo il commento di Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme in seguito ai recenti scandali che hanno invaso molte regioni italiane.
“Occorre avere il coraggio – dice - di intervenire rapidamente ripensando totalmente il quadro istituzionale dal punto vista territoriale e rivedendo le competenze delle Regioni che, invece di costituire un concreto elemento di facilitazione e semplificazione per le attività dei cittadini e delle imprese, ha determinato un aggravio in termini di appesantimento burocratico e decisionale.
“L’assetto prefigurato – prosegue - dai padri costituenti (attuato ben 20 anni dopo) è ormai superato in un mondo che è cambiato e continua a cambiare velocemente. La stessa esigenza di sedi di decisione vicine ai cittadini del territorio può essere letta diversamente nel villaggio globale. Le nuove tecnologie della comunicazione e del controllo a distanza hanno avvicinato centro e periferia e rendono possibili situazioni di dialogo e condivisione e servizi a distanza, in tempo reale, inimmaginabili solo 10 anni fa. Non possiamo continuare a rimanere immobili in un mondo che cambia in fretta, anche senza di noi”.
“Bisogna cambiare pagina –conclude Jannotti Pecci - per realizzare una nuova pubblica amministrazione nella quale gli addetti siano formati a rispettare regole di buona amministrazione e ad operare al servizio dei cittadini e non lasciati ad improvvisare liberamente – come è successo troppe volte - sullo spartito dell’interesse personale e dello spreco delle risorse pubbliche. E le nuove tecnologie siano utilizzate per coinvolgere e far tesoro della creatività delle giovani generazioni, in occupazioni motivanti”.