“C’è molta preoccupazione – affermano in una nota Tommaso Ausili, segretario Cisl Lazio e Roberto Chierchia della Cisl Fp di Roma e Lazio - nella sanità privata per i mancati pagamenti degli stipendi di migliaia di lavoratori. Molte le strutture interessate tra cui quelle del Gruppo San Raffaele(13 strutture), Idi, ospedale San Carlo, Villa Paola di Viterbo, le case di cura Addominale dell'EUR, Villa dei Pini di Anzio e la comunità Capodarco”.
“Sul fronte della cassa integrazione – proseguono i due sindacalisti - , invece, le richieste di Cassa integrazione dei dipendenti hanno ormai superato le 1000 unità circa su tutte le strutture sanitarie, compreso il Policlinico Gemelli. Nella Sanità Pubblica è chiaro il pressappochismo nella gestione da parte dei Direttori Generali lasciati nella piena autonomia di agire senza nessun obiettivo da raggiungere. Inoltre non sembrano in grado di attivare quei piani di riorganizzazione per ridurre sprechi e consulenze che continuano a proliferare nonostante quello che prevede il decreto sulla Spending Review. E se i contratti in scadenza per 3500 lavoratori il 31 dicembre non dovessero essere rinnovati, si metterebbero in discussione il raggiungimento dei LEA e la corretta fruizione da parte dei cittadini dei servizi di emergenza, come i DEA o i pronto soccorso”.
“Infine – concluse la nota - con la riduzione del 5 per cento sui beni e servizi, pari a 148 mln di euro, si mettono a rischio 1500 lavoratori addetti alla pulizia, alla ristorazione e alla vigilanza e oltre 1000 tra infermieri e ausiliari la cui esternalizzazione è dipesa dal blocco del turn over che non permette nella nostra regione assunzioni da oltre sette anni”.