L’Irccs Burlo Garofolo sta sperimentando una nuova App con l’obiettivo di dare supporto sia alle donne durante la gravidanza oltre che nel puerperio, sia ai bambini un po’ più grandi e alle loro famiglie per sostenerli durante il percorso che porta ad interventi di tonsillectomia, una delle pratiche più ricorrenti nei primi anni di vita.
La sperimentazione, cominciata negli scorsi giorni, interessa 540 soggetti che ne valuteranno funzionalità ed efficacia. Il progetto, in particolare, vedrà coinvolte 360 pazienti per il percorso nascita e 180 persone nel percorso peri-operatorio pediatrico (bambini e ragazzi sottoposti a intervento di tonsillectomia o adenotonsillectomia con o senza applicazione di drenaggio timpanico).
“L’App chiamata ‘AreaBurlo’ – spiega
Andrea Cassone, responsabile della piattaforma cure pediatriche ad alta complessità – è sperimentale e la stiamo testando su due linee di ricerca: una sul percorso nascita ed una sul percorso chirurgico pediatrico. La sperimentazione avrà un campione di complessivi 540 partecipanti, ripartiti tra chi è in possesso dell’App e chi no. Tornando ai numeri, 90 famiglie del circuito otorinolaringoiatri saranno fornite della App “AreaBurlo”, mentre le altre 90 seguiranno l’approccio standard. Lo stesso principio vale per le donne del percorso nascita distribuite però su un campione di 180 seguite con la App e 180 senza”.
L’obiettivo del Burlo Garofolo è quello di rafforzare l’offerta di servizi tra professionisti, trasferire informazioni scientifiche della sfera salute validate ed aderenti alle più recenti evidenze e supportare l’interazione tra professionisti e cittadini. Lo strumento è rivolto alla salute della donna, del bambino e dell’adolescente in cura all’Ircss, ma questa App ha già le caratteristiche utili per essere successivamente impiegato in contesti più ampi di riorganizzazione sanitaria.
Il lavoro è stato condotto da un team multidisciplinare di professionisti del Burlo e dell’ateneo triestino, con il supporto di Area Science Park, tenendo conto come il delicato periodo della gravidanza e del post partum renda i genitori bisognosi di informazioni chiare, semplici e rassicuranti, che spieghino cosa sia meglio fare per tutelare mamma e bambino.
“Si parla tanto oggi di comunicazione in sanità, molte volte a sproposito"
, dichiara il direttore generale dell’Irccs,
Stefano Dorbolò. “Per comunicare - aggiunge - è importante avere due cose: innanzitutto dei contenuti da condividere e poi trovare il modo giusto per soddisfare le esigenze dei nostri utenti. Informare in modo corretto l’utenza, ottimizzare la collaborazione tra professionisti e garantire l’interazione fiduciaria tra professionisti e cittadini per riuscire a garantire la maggiore sicurezza possibile del paziente e della famiglia”.
Endrius Salvalaggio