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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Mobilità del personale sanitario non medico. Nieddu: “Buon senso per arrivare a un risultato in tempi brevi”

di Elisabetta Caredda
immagine 22 novembre - C’è l’accordo tra l’assessore regionale della Sanità, i vertici delle aziende sanitarie e le sigle sindacali rappresentanti della categoria. Nieddu: “Il tavolo tecnico che abbiamo aperto vuole mettere ordine a questa situazione favorendo in modo equilibrato il riavvicinamento degli operatori alla propria residenza”. Cocco: “Auspico si agisca per davvero in tempi imminenti con concretezza dell’impegno assunto, tagliando i tempi burocratici, ancor più sapendo di dover recuperare un ritardo significativo rispetto a quando è stato già più volte sollevato il problema”

Un impegno formale diretto a mettere in campo le azioni necessarie a garantire, all’interno del territorio regionale, la mobilità del personale del comparto sanitario, non medico, per avvicinare i professionisti sanitari alla propria residenza e famiglia, è stato garantito dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e dai vertici delle aziende sanitarie della Sardegna, nel corso di un recente tavolo tecnico, alle sigle sindacali rappresentanti della categoria.

“Oggi – spiega l’assessore - rileviamo una situazione in cui abbiamo operatori che, rispetto alla propria residenza, si trovano a dover fare ogni giorno centinaia di chilometri per raggiungere il proprio posto di lavoro. Oss o altre figure, che da Oristano o da Nuoro, ad esempio, devono arrivare a Cagliari o viceversa. Il tavolo tecnico che abbiamo aperto vuole dunque mettere ordine a questa situazione favorendo in modo equilibrato il riavvicinamento degli operatori alla propria residenza”.

“È una questione di buonsenso e vogliamo arrivare a un risultato in tempi brevi – prosegue Nieddu -. L’incontro con le sigle sindacali rappresentanti della categoria del comparto sanitario si è svolto in un clima assolutamente costruttivo. Abbiamo chiesto alle OO.SS. di avanzare delle proposte operative e ci aspettiamo di discutere gli aspetti tecnici già nel corso del prossimo tavolo, convocato per la fine del mese”.

Soddisfatto il vice presidente della commissione consiliare Salute, Daniele Cocco (Leu), che sulle procedure di mobilità del personale sanitario poco più di un mese fa ha presentato una mozione, e che commenta a Quotidiano Sanità: Finalmente si parla di mobilità e ci si muove in questa direzione! In commissione Sanità è da tre anni che ne discutiamo e abbiamo posto il problema in seguito a numerose segnalazioni pervenuteci, e che mi sono pervenute anche personalmente, tanto da aver ricevuto in audizione sulla questione gli operatori sanitari che hanno sollevato il disagio e le difficoltà della distanza dalla sede di lavoro. Ed in proposito penso a chi da dal nord e centro Sardegna lavora a Cagliari da anni e viaggia tutti i giorni per raggiungere la provincia”.

“Non dimentichiamoci che la mobilità doveva essere presa in considerazione, ed è obbligatoria, prima di bandire nuove selezioni. Auspico si agisca ora per davvero in tempi imminenti, si velocizzino le decisioni nel tavolo tecnico aperto sulla questione, che a questo deve servire: a portare concretezza dell’impegno assunto e tagliare i tempi burocratici, ancor più sapendo di dover recuperare un ritardo significativo rispetto a quando è stato già più volte sollevato il problema. Gli operatori sanitari hanno il diritto di potersi riavvicinare alla loro residenza, tenendo inoltre conto delle difficoltà che un viaggio quotidiano così lungo presso le proprie sedi di lavoro comporta in termini sia di costo, tanto più oggi con i rincari che ci sono, ma anche di stanchezza e stress fisico. Per una professione, quella di essere delle figure sanitarie, infermieri ed Oss ecc, che in diverse situazioni si sono trovate ad operare anche con abnegazione, e che negli ambienti degli ospedali richiede la massima responsabilità, sforzo ed energia psico-fisica”, conclude Cocco.

Elisabetta Caredda

22 novembre 2022
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