Niente più Azienda sanitaria unica regionale (Asur), via le aree vaste e l'azienda Marche Nord che ‘confluisce' nell'azienda territoriale di Pesaro Urbino. La legge di riorganizzazione del modello sanitario marchigiano (n. 19/2022), che ha avuto il via libera dal Consiglio regionale a inizio agosto, rivoluziona la sanità regionale, che sarà formata dalle Aziende sanitarie territoriali (AST); dall’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche e dall’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (INRCA) di Ancona.
Saranno, in particolare, istituite 5 Ast (Aziende sanitarie territoriali di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro Urbino) tutte con personalità giuridica. L’Asur, investe, 'sparirà' entro la fine dell’anno.
Ciascuna Ast avrà con un direttore socio sanitario oltre che un direttore generale, e che si articoleranno in distretti, dipartimenti (tra cui quello di Prevenzione) nei quali, tra gli altri organismi, saranno presenti Case della Comunità , Ospedali della Comunità , Centrali operative territoriali e Unità di continuità assistenziale (Uca) eredi delle Usca. Gli ospedali riuniti di Torrette diventeranno Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e insieme all'Inrca di Ancona manterranno una identità a se stante.
Tra le novità quella per l'Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord" che sarà incorporata nell'Ast di Pesaro Urbino. Per ottimizzare la spesa si prevede di costituire all'interno dell'Agenzia Regionale Sanitaria (Ars), una apposita unità organizzativa, a supporto del soggetto aggregatore (Suam) nell'espletamento delle procedure di acquisto da avviare nell'interesse di uno o più Enti del Servizio sanitario regionale.
Alla data del 31 dicembre di quest'anno l'Asur sarà soppressa e decorrerà la nomina dei Direttori generali delle nuove Ast, che assorbiranno rapporti e competenze.
La nuova legge di riforma, che verrà affiancata entro l'anno dal nuovo piano socio sanitario, La prevede anche la presenza di alcuni specifici organismi, come la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, che svolgerà le proprie competenze e funzioni in raccordo con il Consiglio delle autonomie locali (Cal), la Conferenza dei sindaci, che si esprimerà con "pareri obbligatori non vincolanti" sul bilancio di previsione, consuntivo delle Ast e darà un giudizio sul direttore generale, e il Comitato dei sindaci di distretto.
Le funzioni tecniche Asur saranno assorbite dall’Agenzia regionale sanitaria (Ars), che avrà solo un ruolo di mero 'coordinamento' ma non di governo, ad esempio per procedure d'acquisto centralizzato beni, supporto per individuare i fabbisogni di dotazione organica e carichi di lavoro.
Polemiche da parte degli infermieri sull’articolo 36 che riguarda il “Servizio professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e della professione sanitaria ostetrica”, quale “struttura di staff della direzione aziendale, dotato di autonomia tecnico organizzativa e gestionale, che può essere articolato su base dipartimentale, anche interaziendale” che per gli Opi, nei fatti, elimina il Dipartimento delle Professioni Sanitarie, sostituito con un generico “servizio. Gli infermieri contestano infine la legge perché “viene prevista la Dirigenza Infermieristica e delle professioni sanitarie a livello di presidio ospedaliero (art. 37) e a livello distrettuale (art. 31), evidenziando una considerazione diversa rispetto alla direzione medica”.