Regioni e Asl
Firmato protocollo tra Sapienza, Federsanità e Health City Institute per la formazione dei manager della sanità pubblica e dei servizi sociali
“È il momento di avere idee chiare e grande determinazione per realizzare un modello diverso di prossimità. Vanno superati steccati culturali, organizzativi e di ordine professionale: la formazione sarà la vera chiave di volta dell’esito del PNRR”. Sono queste le parole della rettrice della Sapienza professoressa Antonella Polimeni in occasione della firma del Protocollo d’Intesa tra Sapienza Università di Roma, Federsanità – Confederazione delle Federsanità Anci regionali e Health City Institute volto a promuovere “percorsi ed iniziative formative finalizzate alla creazione di capacità professionali e amministrative di gestione della sanità pubblica, di sociologia e psico-sociologia delle comunità, di controllo nella riduzione delle disuguaglianze sociali e di salute, di presa in carico integrata, e di nuovi sistemi di gestione delle cronicità e delle fragilità”.
Obiettivo dei percorsi formativi è allineare linguaggi e valorizzare professionalità e competenze di coloro che operano nell’intero sistema dell’assistenza, relativamente allo sviluppo dei servizi alla persona ed alle comunità: dai professionisti delle strutture sanitarie a quelli dei servizi sociali coordinati dagli Enti locali, dai professionisti del terzo settore ai caregiver.
Federsanità, HCI e la Sapienza attraverso uno o più core curriculum predisporranno corsi in grado di formare su uno spettro di conoscenze, competenze, abilità che contribuiscano ad aumentare la capacità amministrativa, operativa e gestionale degli enti del servizio sanitario nazionale e degli enti locali al fine di elaborare soluzioni innovative e inclusive in risposta alle modificate istanze di salute e benessere.
“Il nostro Ateneo - sottolinea la rettrice Polimeni - è sempre più impegnato nella predisposizione di una formazione che sia maggiormente in linea con le esigenze del mercato del lavoro e della richiesta del Sistema Paese. Questo è un dovere per tutti gli Atenei del sistema Universitario Nazionale ed ancor più per il più grande Ateneo generalista italiano ed europeo. È in questo contesto – prosegue la rettrice - che si inserisce anche il recente Protocollo d’Intesa firmato da Sapienza con il Dipartimento della Funzione pubblica volto a definire un piano strategico unico formativo finalizzato al rafforzamento delle conoscenze e delle competenze del personale della Pubblica Amministrazione”.
“Federsanità predisporrà uno schema di necessità formative secondo un approccio multidisciplinare e intersettoriale al fine di formare nuove figure professionali. La grande riforma dell’intera rete dell’assistenza che ci aspetta nei prossimi anni, grazie agli investimenti del PNRR – dichiara Tiziana Frittelli Presidente Nazionale di Federsanità e Dg dell’AO San Giovanni Addolorata di Roma - evidenzia infatti la necessità di allineare i linguaggi, integrare le conoscenze e le competenze. La pandemia ci ha insegnato come collaborare attivamente per portare i servizi a casa delle persone sia la strada per disegnare una nuova stagione che vede nei servizi di prossimità la formula vincente per rispondere ai bisogni di salute delle nostre comunità”.
“Il protocollo d’intesa siglato con la Sapienza e Federsanità - dichiara Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute - si inserisce nel solco di quanto sviluppato in questi ultimi anni da HCI in tema di costruzione e sviluppo di nuove competenze. Il nostro think tank si è cimentato, sin dalla propria nascita, con percorsi di educazione e formazione di cittadini e professionisti. L’Health City Institute – prosegue Lenzi – ha avviato in quattordici città italiane progetti di studio e ricerca per approfondire il tema dei determinanti di salute nell’Urban Health in questo momento di grande cambiamento del sistema socio-sanitario, conseguente all'emergenza da COVID-19 che i territori hanno sperimentato”.
A coordinare il corso formativo Fabrizio d’Alba, Direttore Generale del Policlinico Universitario Umberto I. “Questo protocollo rappresenta una possibilità “unica” realizzata per i professionisti delle diverse istituzioni – enti locali e aziende sanitarie – ma anche per tutti i soggetti che concorrono alla gestione della salute come care-giver e associazioni, di trovarsi insieme per poter elaborare un bagaglio di competenze comune che permette di acquisire linguaggi comuni. Possedere competenze comuni e comprendersi e partire da un linguaggio condiviso è prerequisito necessario per lo sviluppo e la realizzazione dei progetti integrati che rappresentano la base della sanita futura. Questo corso lavorerà affinché gli obiettivi degli uni concorrano all’obiettivo più generale rappresentato dal miglioramento della salute. Altro importante valore di queste iniziative è abbattere i muri tra le istituzioni per creare delle consuetudini di conoscenze e comunicazione tra i professionisti della sanità, quelli degli enti locali e del Terzo settore".
“E’ il momento di aprire la grande riflessione sul territorio non come spazio geofisico ma come rete dei servizi di prossimità, quindi sanitari e sociosanitari. I Sindaci - commenta Enzo Bianco Presidente del Consiglio Nazionale ANCI - sono i primi interlocutori dei cittadini e come tali devono essere protagonisti di una grande stagione di riforme che metta la salute al centro di ogni politica di programmazione territoriale. La sinergia tra Anci e Federsanità ci consente di realizzare una visione oggi attuale, urgente e non più rimandabile secondo gli obiettivi del PNRR".
“Lavorare sinergicamente sulla formazione di chi lavora nella filiera dell’assistenza è la strategia che ci consentirà di, in questa fase di ripartenza dopo la pandemia, di governare meglio le fragilità e le criticità che rappresentano il vero banco di prova del futuro del nostro paese. I Comuni – sottolinea Roberto Pella Vice Presidente Vicario di ANCI - assumono, di concerto con tutti gli altri livelli di governo del territorio, un ruolo essenziale per la costruzione delle reti di prossimità. L’universalismo e l’equo accesso ai servizi che il nostro Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare per la promozione e la tutela della salute non possono che passare dai territori e dalla centralità del cittadino”.