Venticinque anni di impegno, ricerca scientifica, formazione, specializzazione e multidisciplinarietà, con un obiettivo su tutti: salvare vite umane. È un compleanno importante quello che celebra oggi il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna, istituito nel 1997, primo in Italia, a seguito della legge regionale 53/1995. “L’Emilia-Romagna - spiega infatti una nota della regione - è stata la prima regione ad adottare un’apposita legge regionale per strutturare e rendere più efficiente la collaborazione tra gli ospedali in tema di trapianti: un modello pionieristico per la realtà italiana, a tal punto da essere preso ad esempio, pochi anni dopo l’istituzione, per la stesura della legge nazionale in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti (legge 91 del 1999)”.
Dall’istituzione del Centro (1997) ad oggi il numero dei trapianti è raddoppiato, passato da circa 200 al record dei 488 effettuati del 2021. In 25 anni la rete ha prodotto oltre 5.400 segnalazioni di potenziali donatori, 3mila dei quali divenuti poi effettivi dopo le verifiche del caso. In totale il CRT ha garantito il corretto utilizzo di 8.296 organi offrendo una nuova possibilità di vita a ben 7.772 persone.
"La rete regionale - evidenzia la nota - ha proseguito l’attività in modo soddisfacente anche durante l’emergenza sanitaria da Covid. Nonostante le inevitabili difficoltà, infatti, nel 2020 il numero dei trapianti realizzati è rimasto stabile, mentre il 2021 si è chiuso con un nuovo record dei trapianti realizzati: 488”.
Altro importante traguardo, la riduzione della percentuale di opposizione alla donazione, che negli ultimi due anni ha toccato il suo livello più basso: “appena” il 22%, rispetto al 30% della media nazionale, circa 12-16 punti percentuali in meno rispetto ai primi anni 2000.
A venticinque anni esatti di distanza, i protagonisti di ieri e di oggi si sono ritrovati questa mattina a Bologna per un convegno che si è svolto all’ IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, per celebrare l’anniversario e fare il punto sulla rete donazione-trapianto regionale e nazionale. "Con l’evento di oggi si è inteso ricordare la nascita di quello che è stato – ed è tutt’ora – un vero e proprio strumento di impulso per le donazioni e i trapianti d’organo regionali, che in questo quarto di secolo ha consentito di raggiungere risultati fondamentali per la vita di tante persone”. E questo grazie al costante sostegno della Regione, all’organizzazione e al coordinamento delle diverse Unità specialistiche, dei laboratori e delle altre strutture pensate per supportare clinicamente l’attività delle sedi donative, alla collaborazione con gli altri omonimi Centri regionali e con il Centro Nazionale Trapianti. “A cui si aggiungono - evidenzia la Regione - il controllo continuo e trasparente sulla lista dei pazienti in attesa di trapianto, l’impegno di tutti i professionisti coinvolti (chirurghi, rianimatori, personale infermieristico, biologi, infettivologi e direttori sanitari) e l’attività di informazione e sensibilizzazione della popolazione”.
In Emilia Romagna i trapianti d’organo vengono effettuati presso le Aziende ospedaliero-universitarie di Parma, Modena e Bologna.
Storicamente il primo trapianto di rene da cadavere è stato eseguito a Bologna il 24 ottobre 1967, il primo trapianto di rene da vivente, sempre a Bologna, il 26 gennaio 1971; il primo trapianto di fegato a Bologna il 9 aprile 1986; il primo di cuore a Bologna il 23 settembre 1991; il 30 dicembre 2000 il primo trapianto di intestino a Modena e il 16 febbraio 2001 il primo trapianto multiviscerale, sempre a Modena; il 10 settembre 2001 il primo trapianto di polmone, a Bologna..