Regioni e Asl
Medio Campidano. All’ospedale San Gavino la Radiologia Interventistica per la diagnosi oncologica
di Elisabetta CareddaUna convenzione con la Asl di Cagliari per garantire in maniera più celere alla popolazione del territorio le prestazioni di Radiologia Interventistica finalizzata all’attività di diagnosi oncologica è stata stipulata in queste ore dall’ Azienda sanitaria locale del Medio Campidano.
A partire da questo stesso Giugno infatti, un radiologo interventista del Servizio di Radiologia dell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari sarà presente due volte al mese all’Ospedale di San Gavino per l’esecuzione di procedure diagnostiche come le biopsie TAC o Eco guidate.
La convenzione stipulata consentirà di ridurre i tempi necessari per la diagnostica oncologica ed al contempo di minimizzare i disagi per il paziente, in quanto fino ad oggi i cittadini che dovevano essere sottoposti alle suddette procedure venivano ricoverati nell’Ospedale di San Gavino Monreale e successivamente trasferiti per la prestazione radiologica Interventistica al presidio cagliaritano con evidenti disagi. Nel triennio 2019-2021 si contano 210 procedure interventistiche su pazienti del Medio Campidano.
“La nuova attività di interventistica diagnostica va a potenziare pertanto i percorsi aziendali rivolti ai pazienti oncologici – spiega a Quotidiano Sanità il direttore generale Giorgio Carboni -. L’assistenza oncologica è quantunque presente in maniera capillare nel territorio della nostra Asl: in ospedale avviene la presa in carico globale medico-infermieristica e psico-sociale del paziente e si effettuano le cure oncologiche in regime di Day Hospital ed ambulatoriale, mentre nel territorio gli oncologi ospedalieri garantiscono, presso le strutture poliambulatoriali (Poliambulatorio Guspini-Sanluri-Serramanna e Casa della Salute Villacidro), la prima visita oncologica ed il follow up dei pazienti”.
“Una scelta organizzativa – conclude Carboni - che tiene quindi conto dei bisogni del paziente e della sua famiglia da un lato, nonchè della necessità di ridurre il carico assistenziale ospedaliero potenziando il territorio. Di recente attivazione inoltre, è il servizio di cure palliative oncologiche rivolto ai pazienti in fase avanzata di malattia, sia a livello ospedaliero ma soprattutto al domicilio del paziente”.
Elisabetta Caredda