“Abbiamo la necessità di riorganizzare il sistema sanitario in Calabria. Bisogna ripartire da una sanità che riesca a essere vicina al bisogno dei cittadini”.
È questo il primo punto delle “linee guida” che il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha tracciato questa mattina intervenendo nel corso dell’incontro “Emergenza sanità in primo piano: il diritto di cura ed il governo della spesa al centro di un nuovo sistema di qualità”, organizzato dalla Cgil a Lamezia Terme.
“Tutti noi - ha proseguito Scopelliti - dobbiamo fare sinergia creando un unico gioco di squadra mettendo da parte gli interessi personali. Cinque Asp sono sufficienti per governare il territorio. È giunto il momento di uscire dai provincialismi che, in passato, hanno generato solo divisioni. In questa direzione s’inquadra la scelta dei nuovi manager che rappresentano un primo segnale di discontinuità con il passato”, ha affermato il presidente.
La riorganizzazione della rete degli ospedali è probabilmente il tema più spinoso, in vesta della chiusura di alcune strutture: “Istituiremo ospedali efficienti, anche perché in Calabria c’è un personale sanitario di grande qualità che non va assolutamente disperso”, ha proseguito il governatore. “Si può e si deve, perciò, invertire la tendenza, facendo delle scelte coraggiose, partendo da alcuni servizi essenziali: non è ammissibile che si debba pagare seicentotrenta euro per un posto letto all’ospedale di Palmi. Per esempio, l’ospedale unico della Piana [di Gioia Tauro] dovrà essere necessariamente realizzato per consentire ai cittadini di quel territorio di usufruire di una sanità di qualità”.
Infine, sul presunto buco da oltre due miliardi di euro della sanità calabrese, Scopelliti ha precisato che “i due miliardi e duecento milioni di euro di perdite non sono stati mai certificati da Kpmg ”, l’advisor incaricato di fare chiarezza sui conti della Regione.