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QS Edizioni - domenica 22 dicembre 2024

Regioni e Asl

“Stati generali della comunicazione per la salute”. Appuntamento a Roma il 4 e 5 marzo

di Tiziana Frittelli e Marzia Sandroni
immagine 23 febbraio - L’iniziativa è promossa da Federsanità il 4 e 5 marzo presso il Policlinico Umberto I di Roma. Obiettivo mettere a fuoco un argomento delicatissimo e prezioso con le sue mille sfaccettature. Una “bomba ad orologeria” che, a seconda di come è gestita, può disinnescare situazioni anche difficili, o farle esplodere. IL PROGRAMMA
Aggiornamenti continui, risposte semplici ed immediate, notizie certe. Chi c’era al desk, sulle strade, in giro per gli Ospedali quando tutto il Paese era in lockdown? Chi sono gli impalpabili protagonisti che quotidianamente garantiscono al cittadino vicinanza, trasparenza, correttezza dell’informazione e, quindi, veicolano la fiducia nelle Istituzioni?
 
Giornalisti, comunicatori, social media manager: questa è la schiera di professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico, ma non solo, che affianca Direzioni strategiche e colleghi nella risposta ai bisogni di salute delle comunità.
 
Ma non lo fanno da soli. Perché chi si occupa di comunicazione, e lo fa per definizione, mette in comune saperi, valori, professionalità, integrando la sanità che fanno le strutture sanitarie con la salute, quella che le Istituzioni fanno insieme e che produce risultati se costruita fianco a fianco con i Comuni, la Scuola, il Terzo settore, la Comunità. E’ quella che crea valore se radicata nei territori, anche attraverso l’advocacy e la potenza pervasiva dei media.
 
Questo è l’ecosistema che Federsanità, in collaborazione con PA Social, ha chiamato a raccolta il 4 e 5 marzo a Roma per gli Stati Generali della Comunicazione per la Salute. Obiettivo mettere a fuoco un argomento delicatissimo e prezioso con le sue mille sfaccettature. Una “bomba ad orologeria” che, a seconda di come è gestita, può disinnescare situazioni anche difficili, o farle esplodere.
 
Una “tecne”, non solo una predisposizione, che dovrebbe appartenere a tutti coloro che lavorano nella cura come confermano gli autorevoli partner degli Stati Generali per la Salute: ISS, FNOMCEO, FNOPI, AGENAS, ANCI, FORMEZ, Fondazione Innovazione e Sicurezza in Sanità e GIMBE con il riconoscimento dell’Ordine dei Giornalisti che ha accreditato l’evento.
 
Ma la Comunicazione ha le sue regole, è una disciplina, una professione riconosciuta nel Sistema Sanitario e nelle altre Pubbliche Amministrazioni.
 
Ma perché è così importante? Perché scegliere di fare comunicazione per la salute significa scegliere la cultura della salute. Insieme. Come ha dimostrato anche l’emergenza pandemica.
 
E la partecipazione è nell’etimologia stessa della parola Comunicazione. Non è uno slogan, ma una pratica quotidiana di scambio tra cittadino e servizio sanitario, un perno intorno a cui ruotano informazioni chiare, univoche tempestive, divulgate tramite tutti i canali che permettono al cittadino di dare un significato a ciò che accade intorno a lui e di comprendere le scelte fatte “su di lui”.
 
Le Istituzioni possono anche scegliere il silenzio, ma i cittadini cercano le loro verità, si costruiscono le loro opinioni. Lo dice Aristotele Natura abhorret a vacuo. E le Aziende sanitarie, le Istituzioni hanno la responsabilità di riempire in modo corretto questo vuoto per promuovere nei cittadini idee e, quindi, comportamenti a garanzia della propria salute e di quella degli altri. Il contrario è la diffidenza quando non la negazione dell’autorevolezza del Sistema. E’ una scelta etica.
 
Un mestiere delicato quello dei professionisti della comunicazione per la salute che richiede competenza, rigore e passione per l’umano. Perché la comunicazione passa dall'ascolto e dal rispetto dell’altro: della sua fragilità, delle sue paure, del suo contesto socio culturale, del suo livello di scolarizzazione e quindi di comprensione. Tutte variabili che chi si occupa di comunicazione deve conoscere e considerare per costruire messaggi e campagne efficaci. Per contribuire, a suo modo, alla sostenibilità dell’intero sistema dei servizi di assistenza e cura della persona.
 
L’informazione è, infatti, anche un determinante di salute. Si ammala di più, chi meno accede alle cure: una persona ben informata ha un approccio proattivo ai servizi e positivo al personale sanitario. Tema importante anche nel contrasto alle aggressioni. Favorisce l’equità d’accesso alle cure: uno dei principali tarli del nostro tempo.
 
Ed è grazie all’informazione e alla comunicazione persuasiva, prima di tutto tra i giovani, realizzata con il loro linguaggi, che favoriremo nei nostri cittadini di domani la sensibilità alla prevenzione, l’importanza dell’aderenza alle terapie, agli screening e ai follow up.
 
Ma la comunicazione è partecipazione anche nelle organizzazioni, dove non esistono scelte calate dall’alto che motivino e stimolino la creatività e l’energia necessaria per far fronte a situazioni complesse che hanno bisogno di risposte rapide, multiprofessionali e multidisciplinari. Ed è confermato dai fatti che le migliori performance, l'efficacia e l'efficienza sono proprio nelle realtà dove maggiore è il trasferimento di informazioni e buone pratiche e migliore è il clima organizzativo.
 
Solo se impareremo, insieme, l’importanza della comunicazione per la salute, potremmo contribuire alla salvaguardia del nostro SSN, uno dei beni più preziosi del nostro Paese. Se sapremo comunicarlo, in ogni occasione, sarà più facile in ogni sede riuscire a difenderlo.
 
Tiziana Frittelli
Presidente Federsanità e DG AO San Giovanni di Roma
 
Marzia Sandroni
Coordinatrice Tavolo Comunicatori Aziende Federsanità
 
Per iscriversi all’evento https://federsanita.it/
23 febbraio 2022
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