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QS Edizioni - sabato 27 luglio 2024

Regioni e Asl

Covid. Pasticcio quarta dose in Piemonte. La Regione dà il via libera per gli immunodepressi. Ma dal Ministero Salute arriva lo stop

immagine 11 febbraio - Nel primo pomeriggio la Regione, citando una nota ricevuta dal ministero della Salute a seguito di un interlocuzione tra tecnici, aveva annunciato il via libera alla possibilità di partire con la somministrazione di una quarta dose per quelle persone immunodepresse che avevano ricevuto a partire dallo scorso settembre la dose aggiuntiva. Poi lo stop del ministero che chiarisce: "Serve prima il via libera da parte dell'Aifa".
Stop&go della Regione Piemonte per la somministrazione di una quarta dose di vaccino anti Covid agli immunodepressi. Nel primo pomeriggio una nota ufficiale regionale comunicava l’avvio della somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid per quei soggetti immunodepressi che avevano ricevuto una dose aggiuntiva a partire dallo scorso settembre. Secondo la Regione, l’ok a procedere arrivava a seguito di una nota scritta del Ministero della Salute in risposta a una richiesta di chiarimento inviata dall’Ente. Per gli uffici regionali, la risposta ricevuta dal Roma costituiva un lasciapassare esplicito al nuovo ciclo di iniezioni.
 
Ma a pochi minuti dall'annuncio ecco arrivare lo stop dal Ministero della Salute che, tramite l'ufficio stampa, chiarisce: "La quarta dose, esclusivamente per gli immunocompromessi, è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di Aifa potrà eventualmente essere autorizzata". 
 
Mettendo da parte per un attimo il pasticcio comunicativo resta però aperta la questione riguardante la possibilità di somministrare una quarta dose per queste persone più fragili per due motivi. Il primo riguarda il pronunciamento dell'Ema che già la scorsa settimana ha ribadito di aver già raccomandato di avviare questo richiamo vaccinale per gli immunodepressi; il secondo attiene al contenuto della circolare del Ministero della Salute dello scorso 14 settembre. Già lì, infatti, si poneva una distinzione tra "dose aggiuntiva" da somministrare a soggetti più fragili e "dose booster". La dose aggiuntiva, si spiega nel documento, va considerata come completamento del ciclo vaccinale primario e somministrata a partire da 28 giorni dopo l'ultima vaccinazione ricevuta. Il booster invece va somministrato a partire dai 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario. 
 
In base alla circolare ministeriale chi ha ricevuto la dose aggiuntiva ha dunque semplicemente completato il ciclo vaccinale primario, non ha ricevuto il booster e, essendo già passati 120 giorni dalle prime somministrazioni di settembre avrebbe tutto il diritto di poter richiedere questo richiamo vaccinale.
11 febbraio 2022
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