21 dicembre -
Bisognerà attendere un po’ per avere il testo definitivo approvato dall’Aula del Consiglio Regionale della Toscana e vedere, dunque, come è cambiata la proposta della Giunta dopo lo stralcio di 56 articoli e i numerosi emendamenti apportati nel corso dell’iter in Consiglio. A fornire, però, una prima sintesi della Riforma sanitaria toscana approvata è una nota del Consiglio stesso. Eccola:
"Le disposizioni principali attengono al nuovo assetto delle Aziende USL, in particolare in riferimento al modello organizzativo dipartimentale e della rete ospedaliera; al rafforzamento dell'organizzazione del territorio e dei relativi processi di governance; ad un nuovo modello di programmazione di Area vasta e dei relativi dipartimenti interaziendali.
Sono introdotti nuovi organismi di governo clinico, si interviene nella definizione delle competenze dell'AOU Meyer nell'ambito della rete pediatrica regionale e sulla istituzione della Commissione di valutazione delle tecnologie sanitarie e degli investimenti sanitari.
I punti focali della legge: i principi cui si ispira la legge di riordino sono la semplificazione del sistema, la riduzione dei livelli apicali, l'uniformità e omogeneità organizzativa in contesti più ampi rispetto ai precedenti, la sinergia tra Aziende ospedaliero-universitarie e Aziende unità sanitarie locali attraverso la programmazione integrata di area vasta.
Tra i punti cardine c'è l'accorpamento delle dodici aziende unità sanitarie locali in tre aziende, una per ciascuna area vasta (azienda Usl centro, azienda Usl ToscanaNord Ovest, azienda Usl ToscanaSud Est).
I dipartimenti interaziendali di area vasta rappresentano lo strumento di supporto alla programmazione di area vasta. Il nuovo assetto organizzativo delle usl prevede il dipartimento come strumento di gestione e, per assicurare omogeneità sull'intero territorio regionale si individuano le caratteristiche dei dipartimenti dal punto di vista territoriale e ospedaliero, e anche le specifiche funzioni e competenze.
E' prevista una ridefinizione complessiva delle funzioni della zona distretto, del suo responsabile e del sistema delle conferenze, anche per ottimizzare le risposte territoriali all'integrazione sociosanitaria. E' prevista anche una revisione della estensione della zona distretto.
La nuova organizzazione del presidio ospedaliero è incentrata sull'organizzazione dipartimentale.
E' istituita la nuova figura del direttore della rete ospedaliera, con funzione di presidio del funzionamento in rete degli ospedali nonché di supporto alla direzione sanitaria aziendale nella pianificazione e programmazione della rete ospedaliera".