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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

La replica di Rossi: “Da Pani calcoli astratti. Non considera i risparmi che si otterrebbero da guarigioni”

18 maggio - "Rispondendo alle affermazioni del Pani noi contestiamo la scelta di politica sanitaria fatta da Aifa, che si basa semplicemente su un calcolo economico astratto e non su una valutazione di prevenzione, che produrrebbe effetti positivi in termini sanitari e, nel medio periodo, anche in termini di risparmio sulle spese del servizio. Secondo i nostri calcoli con l'intervento preventivo, evitando che la malattia si trasformi in cirrosi, sarà possibile realizzare un risparmio per la Toscana di diverse centinaia di milioni. Considerato inoltre che i farmaci con la gara potranno avere un ribasso anche in relazione alla richiesta di rifornire in un tempo più breve un maggiore quantitativo di prodotto, è evidente la convenienza del piano toscano per il sistema sanitario". Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, difende la delibera di Giunta che si pone l'obiettivo di curare tutti i malati di Epatite C presenti in Regione, misura contestata dal Direttore generale dell'Aifa, Luca Pani
 
"Ogni anno ci sono in Toscana centinaia di morti. Se procediamo secondo il piano Aifa (3.500 interventi all'anno), per effettuare una prevenzione completa sulla popolazione ammalata, per eradicare la malattia, occorrerebbero più anni e maggiori spese. Con il piano della Regione in tre anni cureremo 26mila pazienti (8.600 all'anno). Seguendo il conto dell'Aifa la riduzione assai lenta della malattia finirebbe per costare di più e sopratutto comporterebbe più decessi. La mortalità annuale in Toscana è di circa 350 ammalati e di alcune migliaia in Italia. Mentre con la riduzione più veloce, in tre anni eradicheremo la malattia con un risparmio di vite umane straordinario e spendendo notevolmente di meno - proseuge Rossi -. Prendendo per vero il calcolo fatto da Pani – astratto, perché elude l'aspetto di riduzione dei costi a seguito della gara, da una trattativa tutta da fare e dalla riduzione graduale della malattia e del costo del suo mantenimento - e seguendo un calcolo prudenziale, il costo dell'intera operazione su 12 anni si aggira sui 400 milioni, superiore a quello previsto dalla Regione".
 
"È come se il Ssn decidesse di non fare un investimento di salute e di risparmio. Sarebbe come - si conceda l'analogia -decidere di mantenere a vita i lavoratori in cassa integrazione, anziché fare un investimento produttivo sicuro. Ma se questo è discutibile in economia non lo è affatto in sanità pubblica, dove non si può derogare ai principi. Per questo il pm Guariniello ha ipotizzato che il venire meno ai doveri di cura provocherebbe lesioni gravi e precise responsabilità. Questa - conclude il governatore toscano - è una battaglia politica che farò fino in fondo per salvare la vita alle persone". 
18 maggio 2015
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