13 dicembre -
“La questione del San Raffaele si trascina ormai da troppo tempo, è il caso che la Regione intervenga, sbloccando, almeno in parte, i 260 milioni arretrati”. Così Antonio Palagiano, responsabile sanità Idv e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, commenta la notizia della paventata chiusura di delle strutture del San Raffaele nel Lazio.
Periodicamente la situazione delle cliniche della famiglia Angelucci torna alla ribalta delle cronache, l’ultima volta ad agosto, prima ancora a marzo, sempre con la stessa minaccia di licenziamenti in massa. Bisogna evitare che pazienti e lavoratori paghino le responsabilità delle imprese e della Regione”. Così Antonio Palagiano, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, commenta la notizia della paventata chiusura delle strutture del San Raffaele nel Lazio.
"Oltre ai tagli lineari, che hanno portato riduzione di servizi senza diminuzione di sprechi – ha proseguito Palagiano - a pesare sul servizio sanitario laziale sono anche i ritardati pagamenti. Indubbiamente i fondi, se comprovato che dovuti, vanno stanziati, anche per evitare che rivendicazioni economiche possano avere ricadute su livelli occupazionali e assistenziali. La ventilata chiusura delle strutture del gruppo comporterebbe, infatti, secondo quanto riferisce l'azienda, il licenziamento di oltre 2074 lavoratori e seri problemi dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria”.
Per questo Palagiano, in qualità di presidente della Commissione d'inchiesta, invita il Commissario Bondi a “rendere noto quali misure la Regione Lazio e le Asl laziali intendono predisporre per prendersi cura degli oltre 2000 assistiti ricoverati, attualmente, nelle numerose strutture del gruppo”.