30 maggio -
Era il 9 giugno 2009. L'allora Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso riferiva in Senato sulla situazione dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, seriamente danneggiato dal terremoto del 6 aprile.
In quell'occasione emerse un dato sconcertante: quanto accaduto al San Salvatore poteva non restare un caso isolato. Secondo il rapporto di Bertolaso, infatti, almeno 500 strutture sanitarie italiane, considerate punto di riferimento in caso di emergenza, avevano bisogno di interventi di messa in sicurezza perché si trovavano in zone a rischio sismico, idrogeologico o vulcanico.
Da allora di questa situazione non se ne è più parlato, ma i casi degli ospedali emiliani che sono stati evacuati dopo il terremoto di questi giorni fa capire quanto l'allarme lanciato nel 2009 sia quanto mai attuale.
Eppure, nei grandi piani infrastrutturali dei governi succedutisi in questi anni, la messa in sicurezza dei nostri ospedali non è mai stata contemplata. E, purtroppo, anche l'ultimo piano "Passera" non fa eccezione.