23 maggio -
“Sono passati due anni da quando ho iniziato questa avventura. Due anni vissuti in modo totalizzante, perché la sanità è totalizzante. Due anni in cui ho imparato tantissimo. Ma ad un certo punto mi sono trovata di fronte ad un bivio: proseguire il mio percorso professionale come tecnico o prendere la strada della politica. Ho sempre sostenuto che la politica la debbano fare i politici, e che i tecnici possano offrire un supporto importante, come anche io mi sono impegnata a fare. Però due anni non sono pochi, dopo due anni è difficile sostenere che si rimane come tecnico, ed era giusto prendere una decisione. È una scelta sicuramente sofferta, ma che mi sentivo di dover fare”. Così l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia, ha motivato la decisione di presentare le dimissioni.
Quanto alla concomitanza dell´annuncio delle sue dimissioni con gli arresti di Antonio Delvino, Ermanno Giannetti e Alessandro Scarafuggi, avvenuti oggi nell’ambito dell’inchiesta sul ‘buco’ della Asl di Massa, Daniela Scaramuccia ha commentato: “Si tratta di una pura coincidenza. Era una decisione che avevo già preso nei giorni scorsi. Quanto alla vicenda di Massa, sono contenta che oggi si faccia un passo avanti nelle indagini e si prosegua nel risanamento dell’azienda”.
Daniela Scaramuccia, spiega una nota della Regione Toscana, tornerà a lavorare nel privato, da cui proveniva. Ingegnere nucleare, lavorava come consulente per la McKinsey, quando, nell’aprile 2010, Enrico Rossi la chiamò a far parte della nuova giunta. “Vengo dal privato – ha detto Scaramuccia –, mi è arrivata un’offerta di lavoro da persone con cui ho lavorato in passato e con cui inizio volentieri un’altra avventura. La politica è sicuramente affascinante, sapere che lavori per il bene comune è molto stimolante e offre un senso profondo alla fatica quotidiana”.
Sempre in relazione agli arresti di oggi, inoltre, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ha invece ricordato che “noi abbiamo scoperto l’ammanco, in fase di certificazione del bilancio, e io personalmente l’ho denunciato alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. Un caso unico”.
Il presidente ha anche affermato di aver valutato a suo tempo la posizione e l’eventuale richiesta di dimissioni all’ex direttore generale Alessandro Scarafuggi, passato dalla Asl apuana a quella di Pistoia: “A Pistoia Scarafuggi ha avuto un contratto nuovo – ha spiegato –, abbiamo verificato che un eventuale contenzioso avrebbe procurato danno alle casse regionali. Attendiamo le carte dalla Procura”.
Il presidente Rossi ha quindi avanzato alcune richieste a livello nazionale. “Quando ho proposto che la certificazione di bilancio per le Asl diventasse norma nazionale – ha proseguito il presidente – il ministro Passera mi disse: ‘Hai ragione’. E allora ripeto: chiedo che nella nuova legge di regolazione della spesa sanitaria il governo scriva che tutti i bilanci devono essere certificati, come lo sono i nostri. Chiedo anche una premialità per chi presenta i bilanci certificati e chiedo che si inserisca nella norma che i responsabili politici della sanità che individueranno un buco di bilancio dovranno fare quello che ho fatto io, denunciare il fatto alla Procura e alla Corte dei conti. C’è già scritto nel codice? Certe cose è bene ripeterle”.
“Per quanto ci riguarda – ha concluso il presidente - il bilancio della sanità toscana è sano, il conto finanziario ha passato tutti gli esami del governo, il conto economico delle singole aziende vede qualche difficoltà solo in tre casi su 19, e del tutto sostenibili dal sistema, che è sano e in pareggio”.