2 maggio -
Ictus o Stroke è comunemente definito come una sindrome clinica caratterizzata dal rapido sviluppo di segni focali o generali di disturbo delle funzioni cerebrali che durano più di 24 ore e possono condurre a morte, con apparente origine vascolare. Esistono diversi tipi di ictus cerebrale con diversa patogenesi. Circa l’80-85% è di natura ischemica, circa il 15-20% è di origine emorragica (emorragia cerebrale nella maggior parte, meno frequentemente emorragia subaracnoidea). Le forme ischemiche sono in genere a prognosi migliore rispetto alle forme emorragiche ed hanno una letalità a 30 giorni oscillante nei vari studi tra il 10% e il 15%. La mortalità a 30 giorni dopo ricovero per ictus è considerata un indicatore valido e riproducibile dell’appropriatezza ed efficacia del processo diagnostico-terapeutico che inizia con il ricovero ospedaliero. Viene misurato l’esito a partire dalla data di primo accesso in ospedale del paziente, che corrisponde alla data di ricovero per stroke o dell’accesso in Pronto soccorso immediatamente precedente il ricovero. L’attribuzione dell’esito alla struttura di primo accesso (struttura di ricovero o dalla struttura sede del PS) non implica la valutazione della qualità dell’assistenza fornita da quella struttura ma dell’appropriatezza ed efficacia del processo assistenziale che inizia con l’arrivo del paziente a quella struttura. Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ictus > 50.
In
Piemonte i tassi di mortalità aggiustati incoronano come struttura con gli esiti più favorevoli per quanto riguarda la mortalità a 30 giorni dal ricovero per ictus, l’Ospedale S. Antonio e Margherita a Tortona con un valore pari a 4,3%. In seconda posizione, ma in fascia grigia quindi con un rischio relativo di errore, c’è l’Istituto SS Trinità di Arona (6,5%). Segue sempre in fascia grigia l’Ospedale S. Giovanni Battista di Torino con un tasso di mortalità pari a 6,9%. Nella rosa dei cinque ospedali con le performance più favorevoli, ma con rischio di errore, ci sono infine il Presidio S. Gradenico a Torino (7%) e l’Ao Universitaria S. Luigi di Orbassano (7,3%).
È invece “allarme rosso” all’Ospedale S. Spirito di Casale Monferrato, nel quale si osserva un tasso di mortalità del 19,3% e all’Ospedale Maggiore di Savigliano (19%). Segue, ma in fascia grigia l’Ospedale Civile di Aqui Terme con un tasso di mortalità del 17,3%. Segno rosso per l’Ospedale S. Croce di Moncalieri (15,9%) tallonato dall’Ospedale Maggiore di Chieri in fascia grigia (15,3%).
È favorevole l’esito dell’Ospedale U. Parini di
Aosta co un tasso pari a 6,2%.
In
Lombardia le strutture con le migliori perfomance, ma iscritte nella categoria grigia, vanno da un tasso minimo di mortalità, il 3,9%, dell’Ospedale Treviglio e Caravaggio a Treviglio, al 5,2% e al 5,4% rispettivamente degli ospedali Maggiore di Lodi e L. Confalonieri di Luino. Al Presidio Ospedaliero Civili di Brescia e all’Istituito Clinico Humanitas di Rozzano gli esiti raggiungono il 5,7%. La maglia nera, con dati statisticamente certi, spetta invece a due strutture lombarde: l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo (21,8%) e l’Ospedale S. Maria delle Stelle a Melzo (15,8%). Chiudono la rosa delle cinque strutture con gli esiti più sfavorevoli l’Ospedale Civile di Vigevano (14,6%), l’Ospedale Maggiore di Crema (14,2%) e il Policlinico S. Donato Milanese (14%).
In
Liguria il gruppo delle prime cinque strutture con i tassi di mortalità più bassi, e tutte in fascia grigia, è guidato dagli Ospedali Riuniti Leonardi di Lavagna (6,2%) seguito dall’Ospedale Misericordia di Albenga (7,9%). Le restanti strutture, con dati che però superano la media italiana, sono l’Ospedale A. Micone di Genova (10,5%), l’Ao San Remo (11,2%) e l’Ospedale S. Corona di Pietra Ligure (11,2%).
Valori negativi, quindi sempre superiori alla media, e senza margine di errore, si osservano invece nell’Azienda ospedaliera di Imperia (17,7%), e nell’Ospedale di La Spezia (17,1%) e al S. Paolo di Savona (16,7%). Chiudono il gruppo, in fascia grigia, l’Ospedale Galliera e l’Ao S. Martino di Genova rispettivamente con un tasso di mortalità aggiustata del 13,2% e del 12,3%.