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QS Edizioni - mercoledì 15 gennaio 2025

Le proposte dei sindacati medici sulla riforma sanitaria

di E.C.
immagine 15 gennaio -

Nella stessa giornata di ieri, nel pomeriggio, la commissione consigliare Salute, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha ascoltato sul disegno di legge n. 40 anche le osservazioni e le proposte dei sindacati dei medici e dei dirigenti. Hanno partecipato Luigi Mascia (Cimo); Maria Luisa Boi (Uil-Fpl); Vito Meloni (Cida); Miriam Pastorino (Fp-Cgil); Gianluigi Luridiana (Fesmed); Alessandro Bianchi (Cosmed); Gisella Carrucciu (Fassid); Daniele Deruda (Anaao); Cesare Iesu (AAroi-Emac) e Massimiliano Piccoi (FvM).

“Le organizzazioni sindacali - si apprende dal sommario - hanno espresso posizioni critiche e avanzato proposte migliorative, evidenziando le principali problematiche che affliggono il settore e i punti critici della riforma in discussione. Sul piano generale, pur condividendo sostanzialmente i contenuti della proposta legislativa, si è posto l’accento sulla necessità di affrontare nell’immediato le troppe urgenze che caratterizzano il sistema sanitario sardo (si pensi che la percentuale dei posti letto occupati è pari al 120%) e che rischiano di portarlo “al definitivo collasso”. Interventi che, a giudizio della maggior parte degli intervenuti, potrebbero subire ulteriori ritardi a causa dei tempi di attuazione di un nuovo disegno di riforma”.

“Nel corso dei rispettivi interventi – prosegue il resoconto -, i rappresentanti degli operatori della sanità, hanno evidenziato come principali criticità del sistema, la frammentazione digitale e la gestione dei dati, denunciando una frammentazione dei sistemi informativi sanitari tra ospedali, territorio e privati. Ed è stata, dunque sottolineata l'urgenza di un sistema digitale integrato per garantire omogeneità nei trattamenti, creare registri sanitari regionali e migliorare la gestione delle emergenze. L’ulteriore sottolineatura ha riguardato la carenza del personale: vi è una forte carenza di personale medico e tecnico – così è stato detto - ed è stato quindi richiesto un piano di assunzioni e lo svolgimento dei concorsi, per sostituire i professionisti che hanno lasciato il lavoro nella sanità pubblica.

“Le perplessità hanno riguardato, in particolare, ruolo e funzioni che, nella proposta della Giunta, sono attribuite all’Ares (“si rischia di proporre una Ats 2”) accusata di non adempiere pienamente al suo ruolo tecnico-amministrativo e pur riconoscendo il valore della centralizzazione di alcune funzioni (ad esempio, gli acquisti), i sindacati temono una ulteriore perdita di autonomia decisionale delle aziende sanitarie locali. Sul punto è stata più volte citata la sentenza della Corte Costituzionale che ribadisce l’autonomia gestionale delle aziende sanitarie (“serve riconoscergli maggiore ruolo e funzioni”), nonché l’opportunità di rafforzare - rispetto ad Ares - il ruolo di indirizzo e controllo della direzione generale dell’assessorato della Sanità (“il coordinamento dei direttori in capo ad Ares è una forzatura”)”.

“Ulteriori proposte hanno riguardato il potenziamento della sanità territoriale e non sono mancati riferimenti ai cosiddetti accorpamenti delle strutture (“non hanno mai prodotto i benefici attesi”) ed in particolare a quello ipotizzato del Microcitemico di Cagliari con il Brotzu: “Il 95% dei lavoratori del Microcitemico si è detto contrario all’accorpamento con il Brotzu. Serve dunque una riflessione e una valutazione più approfondita”,

E.C.

15 gennaio 2025
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