22 febbraio -
Le organizzazioni sindacali riunite nel coordinamento Intersindacale della dirigenza medica-veterinaria e Stpa del Lazio, in un comunicato congiunto, proclamano lo stato di agitazione e chiedono la revoca del provvedimento di sospensione dei due colleghi del Policlinico prima dell’accertamento nelle sedi istituzionalmente previste delle eventuali responsabilità.
"Basta ai processi sommari e alle sentenze di condanna mediatica che colpiscono senza un corretto iter di contestazione disciplinare ed accertamento dei fatti, così come previsto dalla normativa vigente, i dirigenti medici della sanità pubblica che ogni giorno responsabilmente garantiscono con il poco personale e i pochi mezzi, messi a loro disposizione, la pubblica assistenza ai cittadini”, si legge nel comunicato.
Le organizzazioni sindacali denunciano le continue mortificazioni subite “da anni di politiche di programmazione sanitaria basate solo su tagli di carattere economico calati in modo indiscriminato, che hanno solo ridotto l’offerta di servizi sanitari alla popolazione senza però incidere sugli sprechi e sulle inefficienze che continuano ad essere presenti”. Per l’Intersindacale medica nulla è stato fatto in termini di programmazione da chi ne aveva la competenza e l’autorità , rispetto ad una domanda di salute mutata da parte dei cittadini , che avrebbe richiesto “nuove strategie quale quelle di creare nuove strategie di welfare, ricomprendenti un nuovo equilibrio tra Ospedale e Territorio e revisione dei Lea”.
I dirigenti del Servizio Sanitario, concludono chiedendo alla Magistratura di portare avanti le giuste indagini per individuare "i veri colpevoli di queste disfunzioni che colpiscono la sanità della Regione".