25 novembre -
Sarà una marcia funebre suonata dalla Banda degli Ottoni a Scoppio ad accompagnare, venerdì 26 novembre, il corteo funebre del Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute che si snoderà dalle 16,30 da Piazza Duca d'Aosta per arrivare in Via Filzi 22, davanti al Consiglio Regionale, sotto il Pirellone, dove è in corso la discussione sulla revisione della legge della sanità lombarda.
“E' un funerale che non vorremmo mai dover celebrare per davvero - dichiara in una nota
Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica, tra le associazioni aderenti al coordinamento - per questo dobbiamo impedire che in Lombardia passi la cosiddetta riforma della sanità targata Moratti-Fontana, sarebbe una grave iattura: la morte certa per inedia del servizio sanitario pubblico e soprattutto per il diritto alla salute di tutti!”
Con questa iniziativa prosegue la mobilitazione del Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute, con 57 organizzazioni aderenti, che ha avuto altre due tappe nella manifestazione del 23 ottobre in Piazza Duomo e nel flash mob di sabato 20 novembre, sotto il Pirellone.
“Non ci fermeremo - aggiunge del Forum Nazionale per il Diritto alla Salute – perchè l'ulteriore privatizzazione della sanità lombarda, evidente nel disegno di legge Moratti-Fontana, avrebbe conseguenze perniciose sulle possibilità di accesso alla cura per la stragrande maggioranza dei cittadini e sulle attività di prevenzione !”.
Il coordinamento parla di “interminabili liste d'attesa, carenza di medici di medicina generale, organizzazione ospedalocentrica, ildefinanziamento e chiusura dei servizi sanitari sul territorio sono gravi carenze rese evidenti dalla pandemia”, e dice che "sono solo alcuni dei disastri provocati da una costante politica di privatizzazione pregressa”.
“E' possibile bloccare e invertire questo processo - ha aggiunto
Marco Caldiroli - fermando ogni tentativo di ulteriore privatizzazione, non ci sono altre strade! E le associazioni potranno essere il fulcro per il cambio di verso di questo approccio perdente”.
“La salute non si vende, la sanità pubblica si difende; vogliamo un servizio sanitario pubblico e universale, gratuito e di qualità nonché partecipato: nessun profitto sulla nostra pelle!”, queste le parole d'ordine alla base della mobilitazione, che proseguirà nei prossimi giorni con iniziative nei territori, con l’obiettivo di "contrastare in ogni modo l'attuazione della legge”.