18 gennaio -
In risposta alle perplessità sollevate dalla mancanza di notizie sugli esiti definitivi dello screening in Ogliastra, sentito da
Quotidiano Sanità, il Commissario straordinario dell'Azienda regionale della salute (Ares)
Massimo Temussi, spiega: “Per quanto riguarda gli esiti dell’Ogliastra, puntualizzo che li abbiamo analizzati in termini di molecolari assoluti. La scelta di effettuare tamponi antigenici che hanno una affidabilità minore a quella dei molecolari, non è stata finalizzata per dare al termine dello screening i dati degli antigenici, ma è sempre per trasmettere i dati dei positivi definitivi dai test molecolari. Che sono stati diciotto nella seconda tornata dell’11 e 12 gennaio. Anche nella prima fase del 5 e 6 gennaio, sono stati un po' meno di 142 i positivi confermati sempre al molecolare”.
“Questo però non deve alimentare un raffronto tra test antigenico e test molecolare – prosegue il Commissario - perché sono due metodologie diverse. Il nostro modello è un modello a matrice che parte con i tamponi antigenici per arrivare al molecolare, e la certezza della positività l’abbiamo su quest’ultimo. Perché abbiamo fatto una scelta di due diverse tipologie di incrocio di antigenici per arrivare al molecolare, perché con questo modello spendiamo 10 volte meno di quello che spenderemo avvalendoci di soli tamponi molecolari, per ottenere lo stesso risultato: ossia la certificazione del positivo”.
“Si tratta si potrebbe dire, di una metodologia che definirei a pettine, cioè vado dal generale al particolare, e riesco ad individuare i positivi spendendo davvero 10 volte meno. Per avere una idea, per la Campagna sull’Ogliastra abbiamo speso, per 60 mila test antigenici, un totale di 95 mila euro; con soli test molecolari avremo speso un milione e cento”.
“Vero che ci sono antigenici di nuova generazione, che però hanno un costo ancora troppo alto, e non li abbiamo presi per questo motivo. Ma la metodologia doppia di due tipologie di antigenici per andare al molecolare ci da ugualmente la garanzia che i positivi li stiamo isolando, spendendo appunto 10 volte meno. Non ci vedo niente di strano viste anche le limitate risorse disponibili su cui possiamo contare e che devono poterci permettere di affrontare al meglio l’emergenza di questa pandemia, che stiamo vedendo, non è di breve durata. Non capisco dunque perché si stia facendo la diatriba su questo punto. A noi serve mappare la popolazione, e utilizziamo i tamponi molecolari alla fine; per sapere quanti vanno a molecolare, utilizziamo il test antigenico. Il modello o lo segui o non lo segui, noi lo seguiamo”, conclude Temussi.
E.C.