8 luglio -
“Se l’obiettivo è rilanciare i servizi alla salute del Lazio, il pareggio tra ingressi di personale e pensionamenti in sanità, salutato come successo dalla Regione Lazio, è lontano da poter essere considerato un traguardo minimo”, così
Roberto Chierchia, segretario generale della Cisl Fp Lazio risponde all’assessore regionale alla Sanità,
Alessio D’Amato.
“I numeri citati da D’Amato sono distanti dalla realtà percepita dai milioni di utenti del servizio sanitario pubblico”, spiega il segretario. “In 15 anni, con un commissariamento lunghissimo, si sono persi quasi 6mila posti di lavoro che non sono mai stati reintegrati. E la condizione potrebbe peggiorare vista l’età media avanzata del personale e le uscite per “quota100”. Il punto non è solo bloccare la riduzione, ma invertire la rotta. La quotidianità nelle aziende sanitarie e ospedaliere è fatta di reparti sguarniti, e in qualche caso addirittura vuoti, di turni forzati e di estrema difficoltà a coprire le ferie. Il caso dell’Asl Roma 5, i cui lavoratori scenderanno in piazza il 12 luglio prossimo, è un esempio eclatante”.
“E c’è di più: le tanto pubblicizzate procedure concorsuali, che al momento hanno consentito in gran parte solo la stabilizzazione di chi già era occupato da precario (escludendo peraltro i lavoratori somministrati ed esternalizzati), stanno andando avanti con molto rilento e senza una vera regia. Cioè senza indirizzi e controlli che garantiscano comportamenti uniformi da parte delle aziende. In questo modo si mette a rischio la possibilità di reinternalizzare le migliaia di lavoratori che, in questi anni di piano di rientro, sono stati assunti in assoluta deregolamentazione attraverso cooperative o agenzie interinali”.
“Lo stato di fatto del Ssr è ancora una drammatica carenza di personale, che per i cittadini si traduce nel calo della qualità dei servizi, nell’allungamento delle liste d’attesa e nella difficoltà di avere assicurati i livelli essenziali delle prestazioni”, prosegue Chierchia. “Serve un piano di assunzioni straordinario da 10mila unità di personale sanitario, di assistenza, tecnico, professionale e amministrativo. Nuovi concorsi, percorsi di stabilizzazione dei precari, reinternalizzazione dei lavoratori in appalto: di questi numeri e di queste certezze vorremo sentir parlare Nicola Zingaretti e la Regione Lazio”, conclude.