4 giugno -
“Come già è stato pochi giorni fa per i bersagli del MeS, anche i dati resi pubblici dal Pne dimostrano che la sanità toscana è in buona salute e il nostro servizio sanitario è un’eccellenza. Se io dovessi scegliere dove ricoverarmi o farmi operare, sceglierei senza dubbio il servizio pubblico della Toscana”.
Questo il commento del presidente della regione Toscana,
Enrico Rossi aidati del Pne 2017 di Agenas. Dati che confermato, come ha sottolineato l’assessore al diritto alla salute
Stefania Saccardi la qualità e l’efficienza del sistema sanitario toscano: “Sulla base di precisi indicatori, la sanità toscana risulta tra le migliori, in grado di garantire cure e interventi di ottimo livello. E mi sembra importante che negli anni si sia registrato anche un progressivo miglioramento”.
Negli anni 2014-2017, contrassegnati dalla riforma sanitaria, il sistema ospedaliero toscano, oltre ad essere il più efficiente ed efficace in Italia (come mostrato dal Rapporto Sdo 2016, elaborato come ogni anno dal Ministero della Salute) ha confermato la capacità di garantire gli esiti di cura tra i migliori nel panorama nazionale. In base a una serie di indicatori identificati dal Ministero, la quota di risultati con uno standard di qualità alto o molto alto in Toscana è aumentata tra il 2014 e il 2017, e nell’ultimo anno è pari al 57%, pur restando una frammentarietà dell’offerta e una elevata variabilità intraregionale di alcuni indicatori Pne, in particolare nel trattamento chirurgico oncologico.
Cinque gli ambiti in cui è stata approfondita l’analisi delle prestazioni erogate, in coerenza con quanto previsto dal sistema di monitoraggio e valutazione delle Aziende ospedaliere (Treemap):
Parti. In Italia continua la diminuzione del volume dei parti, e la proporzione dei cesarei è in lieve, ma costante diminuzione. In Toscana il decremento del numero di parti è meno pronunciato che a livello nazionale. E la Toscana si conferma la regione più virtuosa per quanto riguarda i cesarei, con valori medi inferiori al 20% (rispetto al 24% nazionale).
Ortopedia. Frattura del collo del femore: a livello nazionale continua a crescere la proporzione di fratture del femore nell’anziano trattate entro due giorni, con il superamento della soglia del 60% prevista dal DM70 (Decreto ministeriale che definisce i requisiti per la rete ospedaliera). La Toscana risulta da sempre tra le regioni con la più alta proporzione di anziani fratturati trattati entro 48 ore, con un trend che continua a crescere e raggiunge quasi l’80%.
Quanto alla protesi d’anca, che cresce a livello nazionale, in Toscana il numero di interventi è sostanzialmente stabile. Analogo andamento anche per la protesi del ginocchio e della spalla.
Da segnalare nelle prestazioni di ortopedia protesica la forte presenza del privato accreditato, con interventi che tendono sempre di più a concentrarsi nelle strutture provate.
Patologie cardiovascolari. In Italia negli ultimi 5-6 anni è in leggera decrescita il numero di dimissioni per IMA (infarto miocardico acuto), mentre in Toscana questo numero resta costante, e si registra una certa frammentarietà dell’offerta.La mortalità a 30 giorni per Ima continua a diminuire e l’Italia, nel suo complesso, risulta avere una delle mortalità più basse fra i Paesi Ocse, e la Toscana una delle mortalità fra le più basse in Italia, anche se la variabilità intraregionale rimane elevata.
La mortalità a 30 giorni per ictus ischemico ha un andamento stabile nel tempo, sia a livello nazionale che regionale. La Toscana presetna i tassi di mortalità più bassi su base nazionale, con una minima variabilità interna.
Colecistectomia laparoscopica. La proporzione di soggetti sottoposti a colecistectomia laparoscopica e dimessi entro 3 giorni in Italia è andata aumentando, fino a raggiungere e superare il valore soglia del 70% previsto dal Dm70. Questa soglia è ampiamente superata anche dalla Toscana. A confermare le buone prestazioni toscane c’è anche la proporzione di interventi di colecistectomia laparoscopica con dimissione entro 3 giorni, che si attesta stabilmente sopra l’80%, con una progressiva riduzione della variabilità tra ospedale e ospedale.
Oncologia chirurgica. Per gli interventi di
tumore maligno alla mammella, a livello nazionale il volume di ricoveri si è stabilizzato intorno ai 60mila per anno. Per quanto riguarda la Toscana, il volume soglia di 150 interventi/anno è superato in 13 ospedali. Permangono molte strutture, sia pubbliche che private, che hanno erogato bassi volumi di interventi nel 2017, comunque all’interno di un quadro di miglioramento.
In Italia, la proporzione di casi operati in reparti che eseguono almeno 135 interventi per anno ha quasi raggiunto il 70%, mentre in Toscana è superiore al 99% in tutti i centri che effettuano più di 150 interventi.
Per il tumore maligno al colon nel 2017 sono stati 26.849 gli interventi in Italia. In Toscana gli interventi sono stati 1.973, concentrati prevalentemente nelle due Aou di Careggi e Pisa, che hanno eseguito rispettivamente 299 e 289 interventi. La Toscana presenta prestazioni migliori rispetto al livello nazionale nell’ambito della mortalità a 30 giorni, riportando nel 2017 un valore del 3,5% contro il 4,2% italiano.
Per il tumore maligno del polmone, a livello nazionale il volume di interventi è in aumento, con 11.468 casi. La Toscana si presenta come la regione con la più alta variabilità di volumi tra i suoi ospedali, con i volumi maggiori svolti ovviamente dalle tre Aou di Careggi (291), Pisa (292) e Siena (182). La mortalità a 30 giorni in Toscana è allineata al dato nazionale, che risulta in calo, fino all’1,07% del 2017.
Per il tumore maligno dello stomaco, in Italia il volume di interventi è in diminuzione, fino a raggiungere nel 2017 6.239 casi. In Toscana gli interventi sono stati 517. Anche qui, i volumi più consistenti sono concentrati nelle Aou Careggi (84) e Pisa (81). In Italia la mortalità a 30 giorni, in diminuzione dal 2015, tocca la percentuale del 5,33% nel 2017. La Toscana, con un valore mediano del 3,05%, si colloca a livello intermedio nel panorama nazionale.