2 agosto -
Approvata ieri all’unanimità la Risoluzione sottoscritta da tutti i capigruppo e dai nove membri della Commissione d’inchiesta per le acque inquinate da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) del Veneto, che impegna la Giunta Regionale “ad assumere il ruolo di coordinamento nel completamento dell’indagine per la caratterizzazione e la bonifica del sito industriale della azienda Miteni SpA di Trissino (VI), valutando l’ipotesi di chiusura del sito e fissando un preciso cronoprogramma da rendere pubblico”.
Nella Risoluzione si chiede, inoltre, di “ garantire le risorse necessarie all’azione del Commissario straordinario e della Società Veneto Acque s.p.a. per la realizzazione della nuova rete di acquedotti che garantisca l’approvvigionamento alternativo di acqua destinata al consumo umano nelle aree attualmente fornite dalle reti acquedottistiche contaminate, prevedendo il collegamento al sistema idrico integrato di quelle abitazioni ancora non allacciate al sistema acquedottistico e i cui pozzi privati presentano valori superiori ai limiti cautelativi fissati dal Veneto”.
Chiesto un impegno anche per “procedere nell’azione regionale di sorveglianza sanitaria e screening, estendendola progressivamente ad ogni fascia d’età e a particolari sottogruppi a rischio più elevato, provvedendo all’ampliamento della cosiddetta “Zona Rossa”, e definendo le strategie per la presa in carico dei soggetti esposti ai Pfas anche attraverso percorsi sperimentali coordinati con l’Istituto Superiore di Sanità; ad aggiornare costantemente i medici di base, includendoli nella gestione del Piano di sorveglianza sanitaria, e procedere con la stesura e la distribuzione in tutta la zona colpita dalla contaminazione di un vademecum informativo regionale che svolga azione di informazione e prevenzione a favore dei cittadini delle aree colpite”.