31 luglio -
La situazione creatasi al pronto soccorso di Reggio Calabria, con pazienti per traumi ortopedici immobilizzati con cartoni in mancanza dei materiali per i gessi, sono la macroscopica e infelice evidenza di un male già più volte denunciato da Cimo: l'accumularsi di scarsa programmazione, cattiva organizzazione e carenze di dotazioni adeguate, frutto di tagli costanti ai finanziamenti del Ssn.
A farne le spese sono come sempre gli anelli finali della catena delle responsabilità, ovvero i pazienti e i medici, questi ultimi costretti a operare in situazioni di costante precarietà e urgenza, senza di mezzi di base, con il rischio di essere oggetto di vertenze e avvisi di garanzia fuori contesto. Il caso emerso a Reggio Calabria non è purtroppo un unicum negli ospedali italiani e quanto accade oggi è esattamente ciò che CIMO già aveva rappresentato in questo video di denuncia ben 6 anni fa.
Ci auguriamo che simili eventi non facciano gridare semplicisticamente alla cosiddetta "malasanita'" ma aprano gli occhi sulla “mala gestione” del sistema e aiutino a mettere i medici nelle condizioni di lavorare per fornire le cure adeguate in ogni situazione e Regione d'Italia.