22 gennaio -
“Non esistono motivazioni politiche che possano giustificare e legittimare la scelta di commissariare le aziende sanitarie e ospedaliere lucane. Una decisione assolutamente priva dei necessari presupposti. La nomina di commissari nelle aziende sanitarie e ospedaliere, infatti, non è certo una scelta di natura discrezionale ma deve trovare rispondenza nella sussistenza dei requisiti indicati dalla legge regionale n.39 del 2001, che prevede il commissariamento in caso di sospensione, decadenza, revoca o vacanza del direttore generale, precisando, inoltre, che il commissario deve avere gli stessi requisiti del direttore generale”.
Così il segretario generale della Cgil di Basilicata
Angelo Summa ha commentato le nomine da parte della Regione dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere della Basilicata.
“Nel caso di specie non ricorre alcuno di questi presupposti, tantomeno l’ipotesi di una vacanza, eventualmente legata solo al tempo necessario per esperire le procedure di nomina”, ha aggiunto. “Né siamo di fronte ad un accorpamento o scioglimento delle attuali aziende sanitarie tant’è che la legge di riordino del sistema sanitario regionale (legge regionale 2/2017) non fa alcun riferimento a un eventuale commissariamento come, invece, fece espressamente il legislatore regionale in occasione del riassetto organizzativo e territoriale del 2008. Un commissariamento del tutto singolare in quanto non legato a contingenze eccezionali, ma alla naturale scadenza del mandato dei direttori in carica”, ha proseguito Summa.
“Ma c’è di più: alcuni di questi neo nominati commissari – continua l’esponente sindacale - sono privi dei relativi requisiti, stante il divieto posto dalla legge Madia di conferire incarichi dirigenziali a lavoratori in pensione. Proprio per queste ragioni, come in più occasioni abbiamo avuto modo di evidenziare, si è scelto l’escamotage del commissariamento in un mal celato tentativo di aggirare la legge attraverso atti illegittimi per nominare chi non aveva i titoli per essere nominato direttore generale”, ha concluso Summa che ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica di Potenza e alla Corte dei Conti.