Giovanni Toti, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili da presidente della Regione Liguria. La decisione, resa nota attraverso una lettera, arriva a quasi tre mesi dall'inizio dei suoi arresti domiciliari nell’ambito di una ampia indagine per corruzione elettorale e la conseguente sospensione dall'incarico. “Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro”, scrive nella missiva resa nota dalla stampa, in cui Toti si dice “certo che i liguri sapranno giudicare e scegliere per il proprio meglio, e sapranno valutare l'impegno messo da tutti noi, i difficili momenti che abbiamo vissuto ed affrontato insieme, dal Ponte Morandi al Covid. Così come sono certo - aggiunge - che la coalizione che fino ad oggi mi ha lealmente sostenuto, saprà portare avanti gli ambiziosi progetti che abbiamo cominciato a realizzare per cambiare la nostra terra, senza perdersi in egoismi e particolarismi”.
Toti sottolinea di lasciare “una Regione in ordine” e di essere “orgoglioso delle tante cose fatte e onorato di aver lavorato con molte persone capaci e coraggiose, che sapranno portare avanti questa esperienza”. “Ai partiti della maggioranza – conclude la responsabilità valorizzare con orgoglio i risultati raggiunti, non tradire il consenso raccolto, valorizzare la classe dirigente cresciuta sul territorio. Ai tribunali della Repubblica valutare le responsabilità chiamate in causa dall'inchiesta. Al Parlamento nazionale e all'opinione pubblica del Paese il dovere di fare tesoro di questa esperienza e tracciare regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all'interno del nostro sistema democratico”.
In base all’art. 126 della Costituzione le dimissioni del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti comportano automaticamente le dimissioni della Giunta regionale e lo scioglimento anticipato del Consiglio.
Da quel momento il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il presidente facente funzioni entrano in regime di prorogatio fino all’insediamento del nuovo consiglio regionale e della nuova Giunta, per assicurare la continuità amministrativa dell’Ente e poter compiere quelle attività di ordinaria amministrazione o atti indifferibili e urgenti che si rendessero necessari nel periodo transitorio.
Dal punto di vista istituzionale le elezioni verranno convocate dal presidente facente funzioni della Giunta regionale
Alessandro Piana d’intesa con la presidente della Corte d’Appello di Genova e si svolgeranno entro il termine di 90 giorni dalla data delle dimissioni.
“La Giunta ringrazia sentitamente Giovanni per l'importante lavoro svolto in questi anni -dichiara il presidente ad interim
Alessandro Piana- e si augura che possa ritrovare quanto prima la giusta libertà personale e familiare. Ora proseguiamo in questo periodo verso le elezioni con tutta quella serie di impegni necessari per la Liguria nell'ambito dell'ordinaria amministrazione”.