20 ottobre -
Gentile Direttore,
in un suo recente
intervento qui su QS Ivan Cavicchi nel commentare una serie di sei interventi di ASIQUAS, l’Associazione Italiana per la Qualità della Assistenza Sanitaria e Sociale(
questo è l’ultimo intervento con i riferimenti ai sei precedenti) si è chiesto che senso avessero e ha posto una serie di questioni da lui definite epistemiche su come ASIQUAS “
legge” la pandemia e invita ASIQUAS ad aggiornare il proprio armamentario concettuale andando al di là di quello fornito da Donabedian.
Magari vale la pena di ricordare che Avedis Donabedian, definito dal
British Medical Journal come padre dell’approccio sistemico per assicurare la qualità (
quality assurance) e poeta, ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione e nella crescita della cultura della qualità in sanità. Tanto è vero che le sue macrocategorie indicatori di “
struttura”, “
processo” e “
esito” sono ancora quelle usate di recente nel
sistema istituzionale di monitoraggio della pandemia per verificare il suo impatto sia sulla salute che sui servizi.
L’intervento di Cavicchi è uno stimolo che svilupperemo nel dettaglio in altre sedi e in altri momenti, ma è anche una occasione di cui lo ringraziamo per riflettere su cosa sia la qualità dell’assistenza (per noi sanitaria e sociale) e di come la si possa misurare e migliorare dal punto di vista dell’ASIQUAS.
Negli ultimi anni abbiamo sviluppato una riflessione trasversale sul tema dell’integrazione tra sanità e sociale, iniziata ben prima della pandemia, che ha portato ad una Raccomandazione/Linea Guida sui “
Requisiti di qualità nell’integrazione tra sanità e sociale”, [Franco angeli Editore, 2013] che è stata la prima a livello europeo sul tema, ripresa da WHO Europa e dall’OECD nel suo studio sui livelli di qualità nei SN della UE. Per primi abbiamo cercato di individuare modelli e approcci utili verso il “
territorio” per implementarne la qualità, sicurezza e appropriatezza delle cure in un approccio di presa in carico, di continuità assistenziale e di percorso di vita.
Il tema della qualità dell’assistenza è per definizione un gioco in campo aperto che ammette molte tipologie di giocatori e molti modi di giocare. È un gioco cui partecipano, magari inconsapevolmente, tutti gli attori della sanità, dai cittadini agli operatori fino ai politici, passando per le forze sociali.
A seconda dell’atteggiamento e delle scelte di ognuno di questi attori la qualità dei servizi offerti cambia. Basti pensare, nel caso della politica, agli effetti sulla qualità dei servizi delle scelte di priorità che chi governa fa, scelte che possono portare a veri e propri buchi di sistema come nel caso della qualità dei servizi per la salute mentale, buchi documentati annualmente dal Rapporto Salute Mentale del Ministero (qui
l’ultimo).
Tra quelli che giocano consapevolmente nel campo della qualità ci sono poi profonde differenze (accanto a notevoli somiglianze) a seconda dell’armamentario concettuale e strumentale di riferimento. Si pensi ad esempio a chi mette al centro i sistemi di certificazione ISO 9001 e a chi fa proprio l’
approccio cosiddetto “giapponese” del “six-lean sigma”.
Noi di ASIQUAS ci riconosciamo in un approccio specifico del mondo della sanità che nascendo dalla impostazione data da Donabedian si è poi evoluto ricomprendendo i contributi fondamentali di tanti altri “
qualitologi” che hanno portato ad esempio a costruire strumenti come i Percorsi Assistenziali e le Reti Cliniche (vedi a questo riguardo il
secondo dei sei interventi).
Non siamo per un singolo approccio alla qualità, ma per un uso dei vari modelli e strumenti di lettura delle
“dimensioni” della qualità, leggendole tramite l’utilizzo in modo appropriato di strumenti diversi. Essendo la sanità una realtà complessa, ogni approccio o metodo di valutazione ci fornisce livelli di conoscenza diversi. Nessun modello è esaustivo. Ma tutti ci danno elementi di conoscenza utili anche se parziali. È importante conoscere cosa i singoli modelli e approcci e strumenti ci possono dare e usarli con cognizione di causa.
Senza alcuna pretesa di esclusiva questo nostro approccio è alla base della costituzione di una Associazione Scientifica, che ha degli equivalenti a livello europeo e mondiale, e si basa soprattutto su una sorta di mappa concettuale/thesaurus della qualità di recente sintetizzato nel libro “
La qualità nell’assistenza sanitaria e sociosanitaria: evidenze, norme, modelli, interventi, monitoraggio”, Edito da COM SRL; Roma, 2021, frutto di un percorso di ricerca di più anni e del contributo specifico del nostro Presidente Nazionale Prof. Francesco Di Stanislao con la collaborazione di molti altri rappresentanti dell’ASIQUAS. I sei articoli ospitati qui su QS hanno tentato di offrirne una sorta di sintesi, come ha colto bene Cavicchi nel suo intervento.
Non sono e non erano la nostra
“vision” su SSN e SSR e il dopo Covid19, oggetto di un altro nostro documento (Position Paper ASIQUAS del dicembre 2020 “
Per una sanità pubblica … dopo il Covid19”, on line sul nostro sito
www.asiquas.it).
Peraltro come ASIQUAS pubblichiamo da febbraio 2020 una newsletter “
Covid19 Review” rassegna di notizie, articoli, trials, ricerche e dati sulla pandemia Covid 19 con cadenza gionaliera durante la prima ondata e poi settimanale in collaborazione con il DiSSE dell’Università “
Sapienza” di Roma. La redazione è composta da un gruppo di soci ASIQUAS ed è frutto di un lavoro volontario. Il gruppo redazionale ha anche pubblicato numerose Monografie tematiche sempre sugli impatti del Covid19 sui servizi, sugli operatori e sui cittadini. Tutto il materiale è on line organizzato per data di pubblicazione e per aree tematiche sul nostro sito
www.asiquas.it. Riteniamo sia una importante base dati di letteratura scientifica sul tema fruibile e gratuita per operatori e cittadini.
Abbiamo anche promosso due Survey una sull’impatto della pandemia sulle aziende sanitarie e sui servizi e la seconda per capire le aspettative degli operatori verso il PNRR, entrambe in collaborazione con Università Cattolica, Politecnico delle Marche e DiSSE dell’Università “
Sapienza” di Roma, anche esse on line sul nostro sito
www.ASIQUAS.it
Siamo convinti che il movimento per la qualità nella assistenza sanitaria e sociale debba essere un movimento il più aperto possibile, ma siamo anche convinti che dargli un glossario ed un armamentario comune o il più possibile comune possa essere utile, o meglio ancora che sia necessario. Siamo convinti che qualunque confronto sul sistema salute possa avvantaggiarsi di schemi di analisi della sua qualità condivisi e che tutte le azioni di miglioramento possano essere più efficaci se ispirate da schemi “
validati”. Non ci sembra che la pandemia tutto questo l’abbia reso inutile, anzi. I vecchi schemi di Donabedian se meglio applicati avrebbero consentito, tanto per riprendere un esempio fatto in precedenza, un miglior monitoraggio della pandemia.
Il nostro obiettivo è offrire una “
casa comune” a chi vuole sperimentare sul campo ai vari livelli e nei vari settori del Servizio Sanitario Nazionale un approccio alla misurazione ed al miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria e sociale. Dentro questo approccio sono cresciuti a solo titolo di esempio il
Programma Nazionale Esiti e i sistemi di accreditamento che le Regioni stanno cercando di realizzare sulla base dei
Manuali predisposti dall’AGENAS, per non parlare delle procedure per gestire il rischio clinico, la sicurezza delle cure e gli audit organizzativi e clinici.
La pandemia non chiede una qualità “
diversa”, ma una qualità “
migliore”. Per questo obiettivo noi di ASIQUAS stiamo lavorando non sentendoci “
proceduralisti” (non è che rifiutiamo la definizione, è che proprio non la capiamo), convinti che i nostri glossari ed il nostro armamentario possano essere certamente arricchiti, ma altrettanto convinti che non vadano abbandonati.
Infine il PNRR può essere una grande opportunità per ridefinire missione e obiettivi del SSN e dei SSR, ma avendo consapevolezza che si sostanzia in un grande progetto di riconversione e riqualificazione dell’esistente. Nulla sarà come prima. Bisogna spendere i fondi, che per altro dobbiamo restituire per 2/3, in modo efficace e appropriato e, soprattutto trasparente. Può essere l’occasione per una riforma del SSN e dei SSR. Vanno affrontate insieme le criticità già esistenti prima della pandemia e quelle che la pandemia ha generato. Noi vogliamo esserci e avere un ruolo propositivo e qualificato.
Forse Ivan Cavicchi non ha avuto modo di leggere il contenitore delle nostre tesi, il manuale ASIQUAS "
La qualità nell'Assistenza Sanitaria e sociosanitaria" a cura del prof. Francesco Di Stanislao. Glielo invieremo volentieri, attraverso la redazione di Quotidiano Sanità, che ringraziamo ancora per lo spazio dato ad alimentare un dibattito, speriamo a più voci, cui è fortemente legato il futuro del Sistema sanitario che vogliamo.
Il Comitato Direttivo Nazionale ASIQUAS