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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lettere al Direttore

Dopo La Spezia, il ministero cambi passo sulla questione Lgbti

di Manlio Converti
15 febbraio - Gentile Direttore,
quando avremo una Anagrafica Inclusiva e studi epidemiologici in Italia sulla Salute delle persone LGBTI? La ringraziamo per l'articolo completo sul testo della ASL5 La Spezia e Ministero della Salute, che indicizzavano come fattore di rischio l'omosessualità. 
Le persone LGBTI hanno tuttavia ancora un elevato rischio di patologie psichiche e fisiche causate da comportamenti a rischio, di cui il nostro SSN non tiene mai conto, nonostante le nostre numerose segnalazioni.
 
Gli studi internazionali, come questo articolo del 2020, dimostrano che è proprio lo Stigma dell'omofobia ad essere correlato con la maggiore mortalità delle persone lesbiche e gay.
  
Questo è lo studio precedente del 2014, dello stesso gruppo di lavoro.
 
I fattori protettivi sono ovviamente il Coming Out ma soprattutto il "Supporto al Coming Out", in famiglia, a scuola,  fino appunto all'ambiente sanitario. Anche la parità dei Diritti Civili è fondamentale e in Italia siamo ampiamente in ritardo anche in campo sanitario. 
 
Esistono anche fattori indipendenti, come maggiore ipotiroidismo e ovaie policistiche in nate donne LGBTI, alcune condizioni intersessuali, causate dalle aborrite mutilazioni neonatali, l'uso corretto di ormoni e chirurgia per le persone Transgender, l'uso del Preservativo, Prep e Test HIV nei nati maschi LGBTI, la vaccinazione per HPV HAV HBV fino ai 40 anni.
 
Le statistiche nel merito dell'HIV in Italia restano le uniche in cui sono considerate le minoranze sessuali, con l'assurdo gruppo MSM che ignora o maltrattata le donne transgender e i loro partner. Tuttavia, a differenza di quanto da lei citato,  la parità epidemiologica si otterrà con un rapporto 90/10, corrispondente alla frequenza del 10% di persone LGBTI nella popolazione generale.  La parità 42/42 citata, in realtà, è una catastrofe dovuta all'assenza di prevenzione specifica su adolescenti e adulti LGBTI e all’omofobia che dobbiamo subire in famiglia,  a scuola e dai mass media. 
 
L'obiettivo di Amigay è ridurre o eliminare i fattori di rischio per le persone LGBTI ed aumentare i fattori positivi che aumentano il benessere fisico e mentale. Questo si otterrà troppo lentamente se non useremo ICD-11 e non avremo una "Anagrafica Inclusiva" che garantisca gli studi scientifici anche in Italia. 
 
Il Ministro Speranza speriamo voglia finalmente lavorare su questi temi e che ogni Regione attivi un tavolo sulla Medicina di Genere LGBTI.
 
Manlio Converti 
Psichiatra 
Presidente AMIGAY aps
15 febbraio 2021
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